Cattedrale di Raymond Carver edito da Einaudi

Cattedrale

Editore:

Einaudi

Collana:
Super ET
Traduttore:
Duranti R.
Data di Pubblicazione:
7 ottobre 2014
EAN:

9788806223786

ISBN:

880622378X

Pagine:
226
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Disponibile anche in E-Book
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Trama Cattedrale

A volte anche una visita inattesa e poco gradita - quella di un amico cieco della moglie, per esempio - può smuovere emozioni dimenticate. E cosi, infatti, che il narratore del racconto che dà il titolo alla raccolta - forse il più celebre di Carver e uno dei più amati dall'autore - finisce per passare quasi senza rendersene conto dall'iniziale ostilità condita di gelosia al momento di una piccola rivelazione. È un personaggio carveriano a tutti gli effetti, l'anonimo protagonista del racconto: sottilmente alla deriva, privo di amici, inchiodato in un lavoro che detesta, con una moglie da cui forse si sente un po' trascurato. Eppure, è proprio la presenza ingombrante del cieco Robert a costringerlo a uscire dalla sua corazza e abbozzare un rapporto umano, una condivisione che gli permetterà di recuperare, forse, una parte di sé dimenticata. Carver ne segue l'impercettibile evoluzione con naturalezza, con uno stile maturo e consapevole dei propri mezzi, da lui stesso definito "più pieno e generoso". Se "Cattedrale" chiude la raccolta su una tenue nota positiva, nel resto del libro prevalgono i toni desolati, i fragili equilibri pronti a spezzarsi in conseguenza di eventi all'apparenza secondari: un nuovo trasloco in "La casa di Chef", l'atto mancato di una riconciliazione impossibile in "Lo scompartimento", l'inizio di una crisi senza apparenti vie d'uscita in "Vitamine", in cui nella deriva personale fa irruzione la violenza della storia.

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4 di 5 su 13 recensioni

Grandi piccoli racconti Di S. Paolo-31 dicembre 2023

Alcuni racconti già letti nella raccolta Da Dove Sto Chiamando. Anche negli altri Carver conferma di essere un grande fotografo-scrittore, immortalando attimi normali che diventano speciali.

CattedraleDi F. Pierandrea-24 novembre 2014

Questa raccolta di Carver (la quarta in ordine cronologico) presenta poco più di dieci racconti, le cui storie sono tratte dal più comune tran-tran quotidiano dell'americano medio (e quindi dell'uomo di ogni latitudine). Il racconto che dà il titolo al libro è la storia dell'incontro - dopo diversi anni - tra una donna sposata e un suo amico non vedente nella casa in cui è presente anche il marito. Non succede niente di speciale fino al momento in cui la donna si addormenta e i due uomini tentano di disegnare, insieme, una cattedrale, ispirati da un programma televisivo in tarda sera che le descrive. Questi momenti sono toccanti e originali, è tutta qui la loro forza. Consigliato!

CattedraleDi B. Stefano -27 marzo 2012

I racconti di Carver sono scritti con spietatezza disincantata sulla vita delle persone, è come avere un microscopio tra le mani che ingrandisce tutte quelle piccole cose che a occhio nudo non si vedono, è un continuo riandare con la mente a situazioni simili e già vissute da noi stessi, o da un amico o un familiare. E' come avere un amico scrittore che ti racconta cosa succede quando non ci sei. Grande realismo.

L'America della gente comuneDi g. Oreste-10 febbraio 2012

E' il primo libro di Carver che leggo, ma ci sono tutti i presupposti perché diventi il mio scrittore preferito perchè con un linguaggio nitido riesce a raccontare, in queste storie, gesti quotidiani di gente comune. Riesce a cristallizzare dei momenti e a descriverli con tale dovizia di particolari da rendere piacevole la lettura di questi fotogrammi di esistenze attimi, senza inizio e senza fine. I racconti migliori, a parer mio, 'penne' , 'una cosa piccola ma buona' e 'febbre' .

CattedraleDi b. Billy-11 agosto 2011

Determinati racconti sono veri e propri capolavori dell'arte minimalista: Il treno, o Lo scompartimento, ma anche Febbre (ed in fondo si potrebbero citare tutti) , sono dei flash istantanei della vita di una o più persone illuminate per un momento da un faro che ce le mostra in tutta la loro realtà cruda, salvo poi spegnersi improvvisamente e consegnare di nuovo quelle vite all'ignoto. Life' s but a walking shadow; a poor player that struts and frets his hour upon the stage, and then is heard no more: non è Carver ma Shakespeare ovviamente, eppure il povero attore che si pavoneggia e si agita per la sua ora sulla scena del mondo fa venire in mente proprio i personaggi di Carver, che dopo quell'ora di "notorietà" scompaiono per sempre, e mai più nulla se ne saprà, come le loro vite saranno andate a finire, se quella svolta c'è stata o se il momento di difficoltà si è risolto. D'altronde non succede nemmeno in Cheever, non succede nella Munro, i flash restano immagini isolate eppure di enorme significato umano, empatico, letterario. L'essenza del minimalismo è forse raccontare cose apparentemente trascurabili, sotto la cui superficie giacciono invece intere vite, motivazioni radicate nei fatti che hanno plasmato un'esistenza, che l'hanno resa così come essa adesso è. Con il suo apparente distacco, con la sua asetticità stilistica, Carver riesce a comunicare momenti di grande dramma, di spaesamento e sconforto, come un pugno nello stomaco che prende di sorpresa e lascia per un attimo senza fiato, senza la capacità di respirare normalmente, con le costole doloranti. Quello che si prova leggendo Una cosa piccola ma buona, un racconto presente anche nella raccolta Principianti (quella esente dalle sforbiciate di Lish, il curatore di alcune opere di Carver) che lascia di stucco per la quantità e la profondità di dolore che riesce a trasmettere con apparente semplicità e linearità. Non è l'azione che ci si aspetta dai personaggi di Carver, quanto piuttosto l'inazione, la stasi, il crogiolarsi in una difficoltà dandone la responsabilità alla mala sorte, alla vita, al mondo, al caso, agli altri. Non sono le soluzioni, i colpi di coda, gli scossoni che arriveranno. Sono storie narrate col cuore ma senza sentimentalismo, in una prosa pulita e scarna ma mai sterile, storie in cui per un attimo tutto cambia, e forse poi, chissà, appena un attimo dopo nulla sarà cambiato.

CattedraleDi V. Osvaldo-3 aprile 2011

Attendevo con trepidazione la ristampa di quello che oramai è un classico della letteratura nordamericana come Carver. Incredibile la capacità di rendere il dramma quotidiano. Grande drammatica tragedia quotidiana. Formidabili racconti, da leggere assolutamente.