Il castello di Otranto di Horace Walpole edito da Feltrinelli

Il castello di Otranto

Editore:

Feltrinelli

A cura di:
G. Carlotti
Data di Pubblicazione:
24 Settembre 2015
EAN:

9788807902161

ISBN:

8807902168

Pagine:
158
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Il castello di Otranto

Il romanzo gotico è per certi versi un calco creativo dello schema imposto da Walpole: ambientazione arcaicizzante, castello, labirinto, sotterranei, scene notturne, damigelle in pericolo, fughe, minacce sessuali, elementi di soprannaturale, presenza pervasiva del doppio, il sogno infilato all'interno della trama. Quella del romanzo gotico è una stagione che può essere compresa tutta nel periodo 1778-1820, ma il sentimento gotico esonderà da quel quarantennio, per diventare un filone letterario inesauribile che si tramanderà ciclicamente fino ai giorni nostri, diramandosi in vari sottogeneri, dalla fantascienza al romanzo storico, attraverso Poe, Le Fanu, Stoker, Machen, Bierce, Lovecraft, fino a Joyce Carol Oates, Anne Rice, persino Burroughs e Ballard, fino al cinema splatter che tuttora rispetta religiosamente le convenzioni walpoliane: la casa nel bosco, i sotterranei, la componente sessuale, gli antri bui, le evocazioni soprannaturali. Non sembrano passati due secoli e mezzo da "Il castello di Otranto" al film horror Quella casa nel bosco. Walpole detta ancora la trama.

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3 di 5 su 8 recensioni

Totalmente delusoDi C. Giovanni-29 Gennaio 2017

Il mio punto di vista finisce inevitabilmente con l'uniformarsi a quello di tutti coloro che l'hanno letto senza pensare alla realtà del tempo, cosa peraltro difficile da realizzarsi, se non impossibile. Non riesco a dare una stellina solo perché si tratta del capostipite del genere gotico, definizione che mi lascia non poco perplesso e che mi ha anche ingannato, avendomi indotto a riporre in questo romanzo aspettative deluse completamente. Ho cercato di forzare volontariamente la mia angoscia durante la lettura, immaginandomi nel buio di quell'umido castello; ho provato a parlarne bene con le persone con cui sono a contatto, senza sentirmi totalmente convinto di quel che dicevo; ho tentato di tener dietro agli intrecci familiari, che evidentemente non mi andranno mai a genio. E quando l'ho finito, prima di riprendere in mano un libro con l'intenzione di leggerlo, è trascorso più di un mese. Ripensandoci, penso che una stellina la meriti tutta.

Il castello di OtrantoDi L. Giuseppe-26 Settembre 2011

Gotico demodè, se ha un merito è quello di prezioso reperto storico di un epoca, il romanticismo, che larga influenza ha avuto sulla narrativa moderna. Si rilevano infatti quelle caratteristiche di mistero, di passioni occulte, di incombenza della morte, del realizzarsi di antiche profezie, di personaggi del tutto straordinari e immaginari, che uniti a un'atmosfera cupa, di tensione psicologica, costituiscono gli elementi basilari per opere successive, senz'altro di maggior pregio, quali, una per tutte, Frankenstein di Mary Shelley. Non è che allora il romanzo di Walpole meriti di essere letto solo in considerazione delle sue caratteristiche innovative? Purtroppo devo rispondere che l'opera non presenta altri particolari elementi di valore, perché i personaggi appaiono degli stereotipi, tutti buoni o tutti cattivi, per non parlare della trama in cui i dialoghi sono avulsi dalla tensione che è invece presente, anche se assai contenuta. C'è da considerare peraltro l'epoca, il modo elaborato di scrivere e di parlare, che toglie quell'indispensabile senso di immediatezza e di logicità di comportamento in protagonisti sottoposti a prove naturali e sovrannaturali tali da impedire loro qualsiasi forma di reazione calma e ponderata. Di questo se n'era accorto anche Walter Scott, che nell'introduzione al Castello d'Otranto del 1826 prende un po' le difese di Walpole, attribuendogli finalità che, probabilmente l'autore, già deceduto, non si era mai posto. Scrive, fra l'altro, Scott " Il suo scopo era quello di raffigurare la vita e i costumi dell'epoca feudale com'erano veramente e di dipingerli nel tumulto e nelle fortunose vicende messe in atto dalla macchina del sovrannaturale, un sovrannaturale che la superstizione del tempo accoglieva con passiva credulità. ". Il discorso non fa una grinza, ma il medioevo di Walpole risente troppo dei canoni della letteratura inglese del settecento, con i personaggi che, ancorché passionali, si esprimono in modo lezioso in qualsiasi circostanza, con una ricchezza di vocaboli che non era tipica nel Medioevo anche nelle classi più abbienti e pertanto maggiormente istruite; di conseguenza non mi sento di avallare questa ipotesi. Secondo me, invece, più aderente alla realtà è il giudizio espresso nel 1919 da Virginia Woolf, che, sulla scorta della passione di Horace per gingilli, anticaglie, per quel piccolo castello in stile gotico che si era fatto costruire, parla di un libero sfogo dell'immaginazione, in cui le visioni e le passioni lo affascinavano, tributando così di fatto alla sua opera quell'importanza dovuta più alla fantasia, del tutto fuori dalla norma dell'epoca, e che giustamente farà ricordare lo scrittore inglese come il capostipite del genere gotico. Eppure, nonostante gli evidenti difetti che ho evidenziato, sono proprio gli stessi a costituire motivo di interesse, perché comunicano l'aroma di un mondo passato, in cui il formalismo si anteponeva a tutto, e il fatto che questo comportamento si riflettesse anche in campo letterario rappresenta per l'uomo più pragmatico del XXI secolo una preziose fonte di archeoletteratura per aiutare a comprendere un'epoca, in cui, non dimentichiamolo, nacque anche il romanzo d'avventura, con quel Robinson Crusoè, di Daniel Defoe, che tanto ha alimentato i nostri sogni giovanili.

GoticoDi P. Angie-27 Luglio 2011

Il primo vero romanzo gotico della storia! Un libro da non perdere per chi vuole assaporare il sublime e il terrore. Una storia intensa e inquietante nella sua bellezza, vi regalerà brividi e forti emozioni. Walpole ha inaugurato un filone romanzesco di grande successo che rimane attuale ancora oggi!

L'inizio della letteratua goticaDi C. Alessandro-21 Marzo 2011

Il castello di Otranto di Walpole rappresenta il capostipite della fortunata stagione gotica che avrebbe trionfato per tutto il secolo successivo. Il castello, i passaggi segreti, i misteri, i fantasmi sono caratteristiche che poi diventeranno tipiche del genenere, la storia tuttavia è in gran parte incentrata sulla storia "cavalleresca" delle vicende del principato di Otranto. Libro di veloce lettura, classico da leggere assolutamente.

Sembra scontato, ma è molto importanteDi P. Michele-18 Febbraio 2011

Quando si legge quest'opera di Walpole, di primo acchito si ha l'impressione di leggere qualcosa di già conosciuto, di scopiazzato, di comune; ed in effetti l'opera dell'autore è un classico romanzo gotico, con tutti i cliché del genere. La verità è che questo è stato il primo romanzo gotico e, da questo punto di vista, tutto si ribalta: il romanzo acquista profondità e bellezza, perché si comprende come sia stato questo libro l'origine dei cliché prima citati. Un'opera importantissima, perché la sua grande eredità è presente nei nostri attuali romanzi, nelle nostre attuali serie televisive e nei nostri attuali film: senza quest'opera probabilmente quanto oggi chiamiamo "gotico" non esisterebbe neppure.

L'esordio del GoticoDi c. francesca-28 Settembre 2010

Quando ho deciso di avvicinarmi al gotico ho pensato di cominciare dal primo romanzo di questo genere narrativo. Purtroppo l'ho trovato deludente, niente a che vedere con Bram Stoker. L'ambientazione del castello rappresentava un ottimo spunto, tuttavia è stato sfruttato male. Storia banale. Spessore psicologico dei personaggi inesistente. Un 2.