Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino edito da Mondadori

Il castello dei destini incrociati

Editore:

Mondadori

Data di Pubblicazione:
28 giugno 2016
EAN:

9788804667940

ISBN:

880466794X

Formato:
brossura
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Trama Il castello dei destini incrociati

Un gruppo di viaggiatori che, per un complesso di circostanze diverse, hanno perso la parola si ritrovano in un castello. L'unico mezzo che hanno per comunicare è rappresentato da un mazzo di tarocchi. Un romanzo affascinante composto da tante storie intrecciate. Postfazione di Giorgio Manganelli.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 13 recensioni

Originale e sperimentaleDi F. Francesco-29 febbraio 2012

Partendo dal presupposto di non essere nessuno per giudicare un romanzo di Calvino, posso però dare un parere personale. Per quanto l'idea sia originalissima e frutto di un magistrale lavoro curato fin nei minimi dettagli, purtroppo alla lettura risulta lento e pesante, per quanto il libro sia molto corto. Per questo mi ha annoiato e non sono riuscito ad apprezzarlo.

Geniale, ma...Di F. Elisa-20 febbraio 2012

Mi dispiace assegnare un giudizio basso ad Italo Calvino. "Il castello dei destini incrociati" è un esperimento assolutamente geniale, studiato fin nei minimi dettagli affinché le storie dei viandanti si incastrino l'una nell'altra con perfezione; purtroppo lo schema su cui il libro è basato risulta ripetitivo, e la lettura ne risente.

Strani i tarocchiDi D. Francesca-31 luglio 2011

Da bravo sperimentatore qual è, Calvino riesce a illustrare un intreccio di storie senza affidarsi ai dialoghi, ma solo con concetti e interpretazioni di quel che può essere o non essere accaduto ai suoi personaggi. Intrigante e perfettamente combinata la trama del Castello, un po' meno quella della Taverna.

Il castello dei destini incrociatiDi C. Lello-25 luglio 2011

Un fantastico italiano, un Calvino forse al suo meglio del suo periodo medioevale. Il libro è articolato in due parti; nella prima il luogo è il castello e le carte usate sono i tarocchi miniati. Nella seconda siamo in una taverna e i tarocchi sono quelli in uso attuale. Il progetto iniziale prevedeva una terza parte, mai realizzata, che si sarebbe svolta in un motel e dove le immagini da cui prendere spunti sarebbero state quelle dei fumetti. Leggendo questo libro ho immaginato Calvino trasformato in una cartomante di mestiere che snocciola storie ( passate o future, che importa? ) con tranquilla noncuranza. Non c'è spazio per inquietudine o sorpresa; questi racconti hanno in comune con le favole la stessa accoglienza piena e tranquilla dell'ostacolo, del rovesciamento, dell'irreale. Nel mondo altro che sono le favole tutto è possibile ma i percorsi accidentati sono sempre quelli intermedi e la fine, in qualche modo, troverà un compimento rassicurante. Anche ciò che appare minaccioso contiene in sé una promessa di salvezza. La seconda parte mi è sembrata più interessante della prima; appropriato anche il cambio di registro del linguaggio. La storia migliore mi è sembrata quella in cui lo scrittore racconta sé stesso, usando questa volta i quadri piuttosto che le carte. San Girolamo e San Giorgio che combattono il drago e il leone diventano una metafora dell'incontro con la bestia feroce che è dentro e fuori di noi e che non può essere vinta o addomesticata una volta per tutte, ma solo riconosciuta e tenuta a bada con esercizio di consapevolezza quotidiana.

Il castello dei destini incrociatiDi B. Gino-10 luglio 2011

Una vera miniera questo libriccino di appena cento pagine, che raccoglie due racconti (o forse potrei dire due romanzi con mille storie dentro) , uno quello che dà il titolo al libro, "Il castello dei destini incrociati", l'altro si intitola "La taverna dei destini incrociati". Dico subito che mi è piaciuto tantissimo il primo, un po' meno il secondo. Ne "Il castello dei destini incrociati", partendo dai Tarocchi del mazzo visconteo, il più antico che si conosca, un gruppo di commensali capitati per caso in un castello in mezzo a un bosco racconta, senza parlare, solo sfogliando le carte e disponendole sul tavolo, la propria vita, il proprio destino, che si incrocia costantemente con quello degli altri commensali, a causa dell'esiguità del numero di carte del mazzo. Ne "La taverna dei destini incrociati" il mazzo di carte usato è quello popolare dei tarocchi marsigliesi, la struttura è la medesima, cambia l'ubicazione, non più un castello ma una locanda nel bosco.

Una storia per ciascunoDi S. Lorenzo-7 luglio 2011

Personaggi quasi melodrammatici, si ritrovano in un castello senza voce e, per raccontare le proprie straordinarie storie, si affideranno agli arcani dei tarocchi medievali. Storie d'altri tempi o quasi senza tempo, si intrecceranno tra loro attraverso uno stile davvero coinvolgente. Un libro affascinante ed originale, da leggere e rileggere.