Il caso dei libri scomparsi di Ian Sansom edito da TEA
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Il caso dei libri scomparsi

Editore:

TEA

Edizione:
2
Traduttore:
Carcano C.
Data di Pubblicazione:
15 maggio 2014
EAN:

9788850235735

ISBN:

8850235739

Pagine:
320
Formato:
brossura
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Descrizione Il caso dei libri scomparsi

Israel Armstrong: mezzo ebreo mezzo irlandese, vegetariano, Nurofen-dipendente, decisamente sovrappeso ed esageratamente timido, anche se lui preferisce definirsi una Persona Altamente Sensibile. Ha una fidanzata a Londra che, dopo un solo giorno dalla sua partenza, sembra essersi dimenticata di lui. Non vede l'ora di diventare il nuovo bibliotecario dell'amena cittadina di Tundrum, Irlanda del Nord, ma... dove sono finiti i libri? 15.000 volumi scomparsi. Chi mai li avrà rubati? E perché? Ma soprattutto, ci sarà in quell'angolo di mondo dimenticato da Dio un posto decente dove poter bere un cappuccino decente e leggersi il giornale? Israel vuole risposte... Una commedia degli equivoci ironica, distaccata, dai toni surreali, con uno cast di personaggi eccentrici sullo sfondo della provincia rurale dell'Irlanda del Nord; è la prima improbabile avventura di un eroe riluttante, che inaugura una serie di romanzi scoppiettanti: le Storie del bibliobus di Tundrum.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 18 recensioni

Il caso dei libri scomparsiDi B. Nadia-2 settembre 2013

Libro che riesce a intrattenere senza troppe pretese, mi aspettavo qualcosina di più dall'intreccio narrativo. Il protagonista non è dei più simpatici ma mi ci sono affezionata, e in qualche passo strappa anche qualche sorriso. La traduzione italiana lascia un po' perplessi e le note si rivelano inutili, solo pagine sprecate. Il giudizio complessivo raggiunge comunque la sufficienza, tant'è che mi ha spinto comunque ad iniziare il libro successivo della saga, sperando in qualche storia più avvincente.

TragicomicoDi M. Amalia-21 agosto 2013

Israel Armstrong sembra un perdente nato. In realtà, si rivelerà fatto e finito per abitare in una comunità rurale, dove la gente parla un linguaggio arretrato forse di un secolo, ha idee altrettanto antiquate e legge molto. E Israel è il bibliotecario ed ha lasciato Londra per questa sua discesa agli inferi, la conquista interiore del suo nuovo posto di lavoro... Un libro che lascia stupiti per la ricchezza di battute, invenzioni linguistiche, situazioni tragicomiche, incidenti sgradevoli e un finale quasi tagliato, in attesa delle puntate successive. Puntate che sono almeno tre, per lo spasso di chi le vorrà leggere.

Carino ma non eccelleDi b. valentina-13 marzo 2012

In tutta onestà mi aspettavo di più. Il libro si fa leggere senza troppi intoppi, ma sia la trama che i colpi di scena sono, a mio parere, un po' deboli e inconsistenti. Anche il giallo che sottostà al romanzo sembra più che altro un elemento di contorno. In ogni caso la scrittura è fluida e il libro si presta ad essere una buona lettura da spiaggia senza troppe pretese.

Il caso dei libri scomparsiDi L. Michele-4 agosto 2011

Vorrebbe essere una commedia all'inglese sulla falsariga degli hornby, Foster eccettera, ma non ci riesce. Tanti dialoghi inutili, che se fossero messi in un un film quest'ultimo non avrebbe preso piu' di 510 su IMDB. Si, buffe le caratterizzazioni, ma tra gli scrittori di lingua inglese si sorride decisamente di piu' con Moore, o Hornby, o Stewart, o chi diavolo volete. Tra gli "antidoti alla malinconia" segnalo più volentieri un Cabernet Sauvignon. Rimane il fatto che la copertina è decisamente ammiccante.

Il caso dei libri scomparsi.Di M. Alice-17 luglio 2011

Non sarà uno dei capolavori massimi del genere giallo ma io l'ho trovato divertente, vuoi per la storia che in effetti è assurda, vuoi per l'umorismo dei personaggi. Mi faceva impazzire Mr Devine! Mi sento però di criticare come altri lettori la traduzione che a tratti vacilla, il finale che non è all'altezza del resto e soprattutto l'apparato di note, che alternano informazioni utili (che credo lo siano state anche per i lettori inglesi) ad altre veramente inutili: informarci che CSI è un telefilm poliziesco, per esempio. Nonostante abbia trascorso piacevoli mezz'ore in compagnia di questo romanzo, mi sono costruita l'immagine di un non simpatico autore che si loda e si imbroda e che guarda con una certa aria snob la cosidetta "narrativa per le masse".

Il caso dei libri scomparsiDi S. Roberto-16 luglio 2011

Sorprendente la caterva di voti positivi per questo pessimo romanzo. La storia di per sé non è un gran che, con il protagonista londinese Israel Armstrong, bibliotecario mezzo ebreo e mezzo irlandese, che va in Ulster per un lavoro e scopre che le cose non sono esattamente come pensava lui, visto che non solo la biblioteca è circolante ma i libri sono scomparsi. Ma il peggio è che proprio non sono riuscito ad appassionarmi alle disavventure di Armstrong, il classico sfigato che per caso riesce ad avere un colpo di fortuna. Non basta l'indubbio amore per i libri che pervade il libro a far salire il voto. Due note sulla traduzione italiana. Innanzitutto, non ha senso mettere decine e decine di note a piè di pagina - anzi a fondo libro - per spiegare chi erano Irving Berlin e Dewey: la probabilità che un lettore italiano non li conosca è esattamente la stessa che siano ignoti a un lettore inglese. La seconda cosa è una sensazione, e potrei sbagliarmi. In una delle gite di Armstrong a Bullygullable (qui la nota non c'era... ) i locali parlano con un accento molto affettato e arcaico. Mi chiedo se è lo stesso tipo di accento dell'originale!