La casa grande. Algeria
- Editore:
Feltrinelli
- Collana:
- Universale economica
- Traduttore:
- Amanducci G.
- Data di Pubblicazione:
- 4 aprile 2008
- EAN:
9788807720260
- ISBN:
8807720264
- Pagine:
- 134
- Formato:
- brossura
Trama La casa grande. Algeria
Algeria, fine degli anni trenta. Il paese è ancora occupato dai francesi e guarda a Hitler come a un possibile salvatore. È un'Algeria di miseria, dove tutto ruota attorno alla ricerca di un cibo introvabile. Qui, nella casa grande, Dar-Sbitar (in arabo, l'ospedale), i poveri inquilini vivono in una condizione di estrema indigenza e sono preda di rabbia e paura. E qui incontriamo un bambino, Ornar, con la sua famiglia: ha dieci anni, è cresciuto nella consapevolezza dell'infelicità e, educato alla rassegnazione, non conosce autocommiserazione; conosce però anche lui, come tutti, una fame implacabile. Diversamente dagli altri tuttavia si domanda il perché di questa miserabile esistenza, come fa anche Hamid Saraj, l'agitatore, il solo che legge libri in quel luogo, quello che un giorno la polizia viene a cercare per arrestarlo.
Recensioni degli utenti
La casa grande-4 agosto 2011
Scritto tanti anni fa, e probabilmente non rispecchia più il mondo che cercava di descrivere, è il primo romanzo di Dib, scritto sui 30 anni intorno al 1952. L'autore cerca di narrare dell'Algeria sua contemporanea, partendo dalle vicende della famiglia del protagonista, il bimbo Omar, alla vigilia della seconda guerra mondiale. La fame è l'elemento centrale di tutto il romanzo, tutto si fa per la fame. Si lavora per guadagnare due soldi per comprare la farina per fare il pane. E non c'è tempo per fare e pensare ad altro. Si dipingono le altre figure: la madre Aini, dura ma in fondo dolce con i parenti, le sorelle, Hamid l'agitatore, e le donne tutte della Casa Grande di Temlcen. Ma ora inizia la guerra, forse ci saranno nuove prospettive, ed Omar sorride nel grande pranzo finale che chiude il romanzo (e che prelude agli altri che ne faranno seguito) . Scrittura naturalista alla Zola. Ma in controluce, ogni personaggio ed ogni azione traluce le vicende del suo paese. Casa Patria. Madre algerini sottomessi. Hamid algerini ribelli. Omar il popolo che mano a mano acquista coscienza. Certo un piccolo acquarello, toccante nella sua storicità. Ma ora un po' fuori paese. Difficile da capire se non si è visto un po' di Algeria. "abbiamo preso l'abitudine di vivere e non vogliamo più cambiare questa abitudine"