Una casa alla fine del mondo

C'è tanto in questo romanzo di Cunningham. C'è l'esistenza in mille sfaccettature: il legame genitori-figli, le problematiche giovanili, la cultura americana post-hippy, l'omosessualità, il dramma, il desiderio della famiglia, la passione e le sue paure, la solitudine, la morte. In breve le umane paure di che si evolve e vive. Interessante e piacevole è che la vicenda procede narrata da molteplici punti di vista, rendendo più semplice immergersi nei vari personaggi.

La storia di due amici, che si lasciano e si ritrovano dopo alcuni anni: l'iniziale rapporto omosessuale sfocia in una convivenza a tre persone (due uomini e una donna) , e diventano una famiglia. Molto bella la descrizione dei protagonisti, decisamente convincente il loro sviluppo psicologico. Personalmente lo ritengo un bel libro, scritto bene. Consigliato.

La storia ripercorre lo stilema di "le ore" ma, secondo me, in maniera molto più intensa per come riesce a descrivere i più intimi moti dell'animo umano. Come nel "le ore" il punto di vista è multiplo; ed è questa la magia: seguire una stessa storia con gli occhi dei quattro personaggi principali. Interessante come tutte le opere di Cunningham