La casa in collina di Cesare Pavese edito da Einaudi

La casa in collina

Editore:

Einaudi

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
30 novembre 2005
EAN:

9788806177317

ISBN:

8806177311

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 5 recensioni

Il personaggio più riuscitoDi C. Gloria-21 febbraio 2017

Cate è, a mio avviso, il personaggio più riuscito di Pavese. Forte, determinata, incontrovertibilmente bella. Ci si innamora di Cate e della sua personalità due volte. Per mezzo dello sguardo di Corrado, e per le parole di Pavese. Un libro incredibile, con una morale forte, in cui i caduti lasciano il posto ai vivi. Uno dei libri più belli.

PesanteDi P. Monica-11 febbraio 2017

Ho dovuto leggere due volte questo libro per le superiori e l'ho trovato entrambe le volte piuttosto pesante e noioso. Troppe descrizioni e digressioni, poca azione. Riconosco però l'abilità letteraria dell'autore e il magistrale simbolismo.

Libro famoso, ma niente di piùDi B. Valentina-29 giugno 2015

Pavese è uno dei più grandi autori che parlano della seconda guerra mondiale portando testimonianze tangibili di una realtà così lontana eppure così vicina. Purtroppo, però, questo libro ha deluso le mie aspettative. Il romanzo si presenta fin dall'inizio noioso, senza una trama avvincente o episodi di grande coinvolgimento. Il protagonista, fuggito dai bombardamenti a Torino, si rifugia in una casa in collina, dalla quale osserva la città e il bosco, unico elemento che gli porta conforto la sera. Da questo momento la vicenda cerca di movimentarsi con un susseguirsi d'incontri e tragedie, ma nulla di più. Mi stato consigliato anche "La luna e i falò", e gli darò una possibilità.

La casa in collinaDi t. alice-27 febbraio 2012

Romanzo ispirato alla resistenza, anche se il vero tema è un altro: è la storia di un intellettuale incapace di vivere la vita in modo costruttivo, chiuso nella sua solitudine, assillato da una sofferenza che gli produce sensi di colpa. Il protagonista, Corrado, insegnante di scuola media, è costretto dai bombardamenti su Torino a rifugiarsi in collina, dove vive presso una famiglia composta da due donne che lo proteggono, ma insieme lo assediano con le loro premure. Corrado nei suoi vagabondaggi solitari conosce un gruppo di sfollati che si ritrovano in una vecchia osteria, dove discutono di politica ed esprimono la loro opposizione al fascismo. Qui conosce Cate...

Il mio primo Pavese. Di t. paola-12 agosto 2010

E verrà il giorno che nessuno sarà fuori dalla guerra, né i vigliacchi, né i tristi, né i soli. Non avendo mai letto nulla di Pavese, può darsi che stia prendendo una vera e propria cantonata con questo commento. Il protagonista mi ha dato l'idea di un uomo che vive una stanza di vetro ma non isolato, vede le persone che gli sono intorno, ci parla anche, si rapporta con loro, ma in realtà non le sente, non le vive, è come anestetizzato, anche se è convintissimo di aver capito come vanno le cose e quello che sta succendendo . Racconta, ragiona, vive ma in realtà non prova nulla, amarezza si, ma non altri sentimenti che lo inducono a fare qualcosa, e per fare qualcosa io non intendo atti di eroismo o l'imbracciare un fucile, anche semplicemente l'andar via, e invece lui sembra solo voler aspettare che tutto finisca, ma gli eventi distruggono la sua bella campana di vetro e per quanto abbia immaginato come possa essere la realtà si rende conto di non esserci andato neanche lontanamente vicino, si risveglia, comprende la tragedia, ma consapevolemente decide di rimanere uno spettatore degli eventi, sicuramente più consapevole della situazione, ma pur sempre solo un spettatore.