Trama La casa delle catene. La caduta di Malazan vol.4
Nel nord di Genabackis una turba di bellicosi guerrieri tribali scende dalle alture montuose verso le pianure del meridione. Il loro intento è quello di far scempio delle disprezzate genti delle pianure, sennonché per un guerriero chiamato Karsa Orlong sembrano aprirsi le premesse per uno straordinario destino. Qualche tempo dopo si manifestano le conseguenze degli eventi legati alla Catena dei Cani, la colonna dei soldati di Coltaine. Tavore, la nuova inviata dell'imperatrice, raggiunge ciò che rimane dell'ultima roccaforte di Malazan di Sette Città.
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Recensioni degli utenti
La casa delle catene-4 aprile 2011
Concedetegli una seconda occasione, anche se vi ha fatto una cattiva prima impressione. Ancora una volta Erikson mi ha stupito, dedicando le prime duecento pagine a un unico personaggio e compiendo un'operazione mai tentata nei precedenti volumi. Il risultato è una storia nella storia che mostra l'evoluzione di uno dei protagonisti e che protagonista! Attraverso esperienze che mineranno le sue incrollabili certezze. Il resto, seppur qualitativamente alto come sempre, non l'ho goduto appieno: un senso di frammentarietà nei vari fronti d'azione ha ulteriormente diluito la linearità della trama, già complessa di suo. Individualmente, le varie sequenze le ho trovate entusiasmanti, ricche d'idee e toccanti (anche se meno intense rispetto a Memorie di Ghiaccio), ma è nel riprenderle di volta in volta che ho avuto le maggiori difficoltà. Questo autore strappa al lettore la quotidianità e la scaraventa nelle sue pagine, trasformandola in un'esperienza da vivere assolutamente. Mi è piaciuto.
Sabbia e Sangue-14 agosto 2010
Questo volume sa di sabbia e sangue. Il Vortice, la tempesta di sabbia che infuria senza sosta su Raraku, il Deserto Santo, è una presenza costante… tanto da diventare il personaggio tra i personaggi. Ma il Vortice è solo (!?) lo sfondo contro cui si stagliano figure titaniche per statura “psicologica”. Innanzitutto, "La Casa delle Catene" è la storia di Karsa Orlong. Tutta la prima sezione del libro (”I volti nella roccia“) ha come protagonista indiscusso Karsa, un personaggio che per background culturale è molto distante da noi “esseri civilizzati” (ma mica tanto: quanta barbara violenza spadroneggia nel nostro mondo?): l’augurio che i suoi parirazza rivolgono a guerrieri come lui prima della partenza è “Uccidi almeno mille bambini” e questo basta perché i nostri buoni sentimenti ne vengano sconvolti. Eppure proprio l’insospettabile Karsa subirà una parabola di crescita personale che stravolgerà, infine, qualsiasi nostro giudizio negativo su di lui. Ed è proprio nel suo muoversi tra la colpa e la redenzione che sta tutto il fascino di questo personaggio (e nel suo modo così “umano” di rendersi consapevole di come gli eventi, man mano, lo inducano a rivedere se stesso e cambiare in meglio). Ma, come si aspetta chiunque conosca bene il procedere narrativo di Erikson, in questo romanzo non c’è solo il cammino di formazione di un personaggio. "La Casa delle Catene" è anche e soprattutto la storia di due sorelle e di come il destino, spesso, ami giocare con le vite degli uomini con amara ironia. Tavore e Felisin, l’Aggiunto e Sha’ik: due figure diametralmente opposte per certi versi, ma che esprimono in due modi diversi la stessa esperienza di creature portate a delle scelte crudeli (soprattutto verso se stesse e i loro sentimenti) da forze che le trascendono, ruoli imposti e maschere impossibili da scollare. La responsabilità di guidare l’esercito dell’Imperatrice (e mostrarsene all’altezza), per l’una; il farsi degna portavoce della causa di vendetta da parte di una Dea rabbiosa, per l’altra. Questi sono solo due dei filoni principali che compongono il puzzle di storie che è "La Casa delle Catene": nello stile che lo contraddistingue, Erikson ci mostra tanti altri personaggi costretti dagli eventi a fare delle scelte e ad essere travolti dalla portata delle loro conseguenze. Questo, per me, è il romanzo dei cerchi che si chiudono e la morale è che, una volta che il dado è tratto, è quasi impossibile arrestare la sua corsa forsennata. Ancora una volta, il modo in cui ogni personaggio fronteggia il proprio destino è di un realismo disarmante. "La Casa delle Catene" si pone accanto a Maree di Mezzanotte sul podio dei miei romanzi preferiti made by Steven Erikson.