Mio caro Neanderthal. Trecentomila anni di storia dei nostri fratelli
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Nuovi saggi Bollati Boringhieri
- Illustratore:
- Clarys B.
- Traduttore:
- Bourlot S.
- Data di Pubblicazione:
- 20 febbraio 2018
- EAN:
9788833929477
- ISBN:
8833929477
- Pagine:
- 211
- Formato:
- rilegato
- Argomento:
- Scienze: opere divulgative
Libro Mio caro Neanderthal. Trecentomila anni di storia dei nostri fratelli di Silvana Condemi, François Savatier
Trama libro
I veri europei, gli autoctoni del nostro continente, sono i neandertaliani. Sono loro che si sono adattati al clima rigido della penisola europea durante le glaciazioni e che sono fioriti nel relativo tepore dei periodi interglaciali. I Sapiens - africani e tropicali - hanno a lungo evitato le nostre terre inospitali, dove sono approdati molto tardi. Eppure, Neandertal (Homo neanderthalensis) ha la fama del bruto; qualcuno ancora crede che fosse un «uomo delle caverne», un antenato ottuso e animalesco dal quale ci saremmo in seguito evoluti noi, raffinati e longilinei. Niente di più sbagliato. La paleoantropologa Silvana Condemi e il giornalista scientifico François Savatier hanno scritto questo libro proprio per raccontarci in modo chiaro e semplice la sua storia. Com'era fatto dunque l'uomo di Neandertal? Che aspetto aveva? Come viveva? A queste domande, grazie al gran numero di fossili rinvenuti in un secolo e mezzo di scavi e grazie alle nuove tecniche di studio, oggi sappiamo dare risposte più precise. Sappiamo che i primi Neandertal vivevano già in Europa 300.000 anni fa, discendenti da una specie umana africana a sua volta antenata di Homo sapiens. Noi Sapiens moderni e i neandertaliani siamo dunque fratelli. Neandertal parlava, di certo mangiava molta carne, cacciava, viveva in clan dispersi su un enorme territorio tra Europa, Asia settentrionale e Medio Oriente. Era cannibale ma seppelliva i morti, almeno nel periodo tardivo; si prendeva cura degli infermi, fabbricava grandi quantità di strumenti litici, si vestiva e aveva un pensiero simbolico. Gli studi di genetica confermano che nel DNA degli europei di oggi c'è ancora tra l'1 e il 4% di DNA neandertaliano. Dunque, ci siamo incrociati. In altre parole, noi europei siamo, almeno in parte, i diretti discendenti di Neandertal. La repentina scomparsa dei neandertaliani, circa 35.000 anni fa, non è pertanto imputabile a un massacro. Più probabilmente è stata una fusione tra due popolazioni umane. Mio caro Neandertal, bentornato in famiglia.
Recensioni degli utenti
Testo eccezionale. - 14 agosto 2018
Prima da leggere e poi da studiare. Un ottimo saggio. La lettura è scorrevole e anche... Piacevole, visto che tratta una scienza molto speciale. Ne ho acquistato 2 copie perché una l'ho regalata a mio figlio. Il testo ha riaperto la porta di una giovanile passione per l'origine dell'Uomo.
Validissimo e simpaticissimo - 12 aprile 2018
Sono molto soddisfatto sia per i contenuti sia per l'esposizione. L'unica stranezza mi sembra che non sia mai stato citato il neandertal di Altamura (oppure mi è sfuggito) . Si legge come un libro giallo.