Carlo Rosselli. Il socialismo delle libertà di Paolo Bagnoli edito da Polistampa
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Carlo Rosselli. Il socialismo delle libertà

Editore:

Polistampa

Data di Pubblicazione:
20 giugno 2011
EAN:

9788883044427

ISBN:

8883044428

Pagine:
160
Formato:
brossura
Argomento:
Socialismo e ideologie democratiche di sinistra
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L’attualità del socialismo liberaleDi P. Patrizia-26 gennaio 2010

Tra i padri nobili della sinistra, Carlo Rosselli ha occupato per lungo tempo un posto di secondo piano. Osteggiato dai comunisti per le sue tendenze revisioniste, respinto dai socialisti - con i quali però non mancavano punti di contatto - per i suoi continui richiami alla necessità di superare la tradizione del socialismo italiano, l'influenza di Rosselli nel panorama politico dell'Italia repubblicana è stata così confinata ai settori del Partito d'Azione che si richiamavano alla tradizione di "Giustizia e Libertà"; solo sul finire degli anni Settanta il PSI, con un'operazione di sincretismo culturale ai limiti della strumentalizzazione, eleverà il teorico del socialismo liberale nel pantheon dei propri numi tutelari. Il libro di Luigi Rocca L'attualità del socialismo liberale di Carlo Rosselli (Manduria-Bari-Roma, Piero Lacaita Editore, 2006) si presenta come "una guida alla riscoperta politica e teorica" del fondatore del movimento "Giustizia e Libertà"; è, in sostanza, una biografia intellettuale, dal taglio divulgativo, che ricostruisce la vicenda di Rosselli dalla nascita nel 1899 fino alla composizione di Socialismo Liberale tra il 1929 e il 1930, privilegiando l’aspetto politico e culturale rispetto a quello più strettamente privato. Della vita di Rosselli l'autore seleziona alcune istantanee che, messe insieme, disegnano un affresco suggestivo: vengono così rievocati, nei vari capitoli, l'ambiente familiare nel quale crescono Carlo ed i suoi fratelli, con particolare riferimento al ruolo avuto dalla madre, Amelia Pincherle, nell'educazione dei figli; la formazione intellettuale ed umana di Carlo; il suo impegno politico con la militanza nelle file del Partito socialista unitario di Turati; l'originale esperienza rappresentata dalla rivista "Il Quarto Stato", fondata assieme a Pietro Nenni; l'arresto e il confino a Lipari; la stesura, infine, del libello del 1929-30. La definizione della peculiare natura del socialismo liberale è il filo conduttore che percorre tutto il libro di Rocca. Secondo costui, il socialismo di Rosselli rappresenta il completamento, e non la negazione, del liberalismo, in quanto si propone di fornire dei diritti sociali coloro che ne sono sprovvisti senza per questo confiscare o ridurre le libertà di altre classi di cittadini; si tratta di un "socialismo etico e volontaristico", non viziato dal materialismo e dal determinismo economicistico propri della tradizione marxista, i quali finiscono per svilire l'importanza del momento dell'azione individuale in ossequio a cogenti leggi di carattere economico e per mettere capo a forme istituzionali illiberali. Non a caso le fonti di ispirazione del giovane Rosselli vengono individuate in una composita galleria di personaggi, estranei alla tradizione socialista o, se riconducibili ad essa, di chiaro orientamento revisionista: Gaetano Salvemini, Piero Gobetti, Guido De Ruggiero, John Stuart Mill, i Fagiani ed i Gildisti inglesi, Henri De Man. E Giuseppe Mazzini. Proprio il confronto, anche dialettico, con l'eredità mazziniana contribuisce in misura decisiva a delineare il carattere "etico" del socialismo rosselliano. Rocca dedica così diverse pagine all'analisi dell'influenza esercitata dal patriota genovese su Rosselli, ricordando tra l'altro come un altro Rosselli Pellegrino, avesse ospitato Mazzini a Pisa negli ultimi giorni di vita. Di Mazzini, Carlo ammira incondizionatamente la tensione morale pervasa di spirito religioso, il rifiuto del materialismo, la visione sociale interclassista, l'interpretazione dell'azione rivoluzionaria nei termini di progresso morale ed intellettuale del popolo, il patriottismo scevro di ogni elemento nazionalistico, la legittimazione del ricorso a forme di lotta extralegali in caso di necessità. Il simbolico trait d'union fra i due personaggi è rappresentato dalla città di Savona, dove entrambi, in epoche diverse, scontano un periodo di detenzione. Nei mesi di carcere del 1927, pensando alla prigionia patita da Mazzini nello stesso luogo, Rosselli traccia un parallelo tra la lotta sostenuta dai democratici risorgimentali per l'indipendenza nazionale e la battaglia ingaggiata dagli antifascisti contro il regime mussoliniano, la quale, ispirata al medesimo ideale di "rivoluzione morale", finisce per ricollegarsi alla gloriosa tradizione del Risorgimento. Traendo dalla storia elementi utili per incidere sull'odierna situazione politica, Rocca, nella parte conclusiva del lavoro, addita esplicitamente il pensiero rosselliano come punto di riferimento per la sinistra italiana ed europea del Terzo Millennio. Patrizia Pagliuso (giornalista)