Caratteri cinesi. Dal disegno all'idea, 214 caratteri per comprendere la Cina di Edoardo Fazzioli, Eileen Chan Mei Ling edito da Mondadori Electa

Caratteri cinesi. Dal disegno all'idea, 214 caratteri per comprendere la Cina

Data di Pubblicazione:
9 marzo 2010
EAN:

9788837073763

ISBN:

8837073763

Pagine:
255
Formato:
brossura
Argomenti:
Stili artistici (non classificati per data), Sistemi di scrittura, alfabeti
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Descrizione Caratteri cinesi. Dal disegno all'idea, 214 caratteri per comprendere la Cina

Il cinese non ha un alfabeto, ma caratteri, e il dizionario "Zhong hua zihai" del 1994 ne elenca 85.568. In Cina, una persona con un'istruzione medio-alta usa dai 6000 ai 12.000 caratteri. Ma è davvero difficile come sembra l'idioma cinese, la lingua più diffusa sulla terra parlata da oltre un miliardo di persone? Gli autori di questo libro sembrano dirci di no, proponendoci un approccio chiaro, schematico e stimolante a questa lingua dalle origini antichissime. È infatti possibile penetrare nell'universo della scrittura cinese attraverso i 214 caratteri radicali - tanti sono i segni fondamentali che la compongono - radici dalle quali derivano tutti i caratteri della scrittura. Segni di raffinata eleganza, ancora oggi trattengono nelle loro forme il riflesso dei primitivi pittogrammi. I radicali sono la chiave di lettura dei caratteri cinesi, ma forniscono anche l'accesso per comprendere una civiltà millenaria. In ciascuno di essi è racchiuso un messaggio, un brano di storia, un briciolo di saggezza, una nota di costume. Riconoscere questi segni fondamentali, afferrarne la struttura grafica, risalire al significato originario, osservarne le forme e seguirne l'evoluzione nei secoli, è un modo seducente e insolito per approcciare una lingua altrimenti riservata a una ristretta cerchia di eletti.

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3 di 5 su 1 recensione

Caratteri cinesiDi P. Leandro-8 agosto 2011

Pubblicato originariamente negli anni 80, in periodo di evidente sinofilio, l'autore non è un sinologo, ma un giornalista appassionato che - spizzicando qua e là fra libri inglesi, chiedendo a studiosi, vivendo alcuni periodi in Cina - ha pensato di raccontare un po' della cultura cinese attraverso i suoi segni grafici di base (i "radicali"). L'idea era sicuramente all'avanguardia venti anni, e in qualche modo lo è tutt'ora; capita però un po' troppo spesso di non riuscire a capire quando le etimologie proposte siano il risultato di teorie accettate dagli studiosi o semplicemente idee dell'autore. Non che risultino necessariamente inverosimili (a volte sì), ma qualche riferimento in più direttamente nel testo non avrebbe fatto male. Se non si perseguono finalità strettamente linguistiche, ma si cerca un semplice sussidio per la memorizzazione dei caratteri, il libro svolge egregiamente il suo compito - anche per chi, come me, non studia cinese ma giapponese.