Canale Mussolini. Parte prima
- Editore:
Mondadori
- Collana:
- Oscar 451
- Edizione:
- 1
- Illustratore:
- Cardinali S.
- Data di Pubblicazione:
- 2019
- EAN:
9788804711230
- ISBN:
880471123X
- Pagine:
- 464
Trama Canale Mussolini. Parte prima
Canale Mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. I suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. E una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. E poi c'è lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. La più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l'eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà.
Recensioni degli utenti
Perché ognun gà la so razon-6 Aprile 2020
Canale Mussolini inizia come il racconto delle vicende di una famiglia del Polesine, i Peruzzi, costretta dagli eventi a sradicarsi dalle proprie origini e riannodare i fili della propria ragion d'essere in un'area diversa del territorio nazionale, sentita in realtà come terra straniera. Prosegue e diventa un trattato di storia di Italia nella prima metà del secolo scorso, vista attraverso gli occhi profondamente coinvolti e coinvolgenti della famiglia Peruzzi. E c'è una analisi estremamente dettagliata ma, data la forma del racconto, mai pesante, delle vicende storiche del periodo e di come la politica entri prepotentemente nella vita quotidiana di una grande famiglia per cui gli ideali primi e veri sono l'unità, la fiducia nella propria forza e, tramite queste, la resistenza alle avversità e la quasi animalesca sopravvivenza del branco familiare. Poi, come è avvenuto per tanti, si può riconoscersi nelle prime lotte contadine e identificarsi nel socialismo nascente per poi passare quasi per caso ad aderire con convinzione al fascismo, fino alle estreme conseguenze della scelta, magari tutto e solo per seguire le analoghe evoluzioni politiche di qualche personaggio di carisma entrato casualmente nelle vicende della famiglia. Un'epopea, scritta con il tono leggero del racconto, ironicamente condito da espressioni e imprecazioni dialettali, ma al tempo stesso una analisi storica e storiografica eccezionale in particolare del periodo del ventennio fascista, e una fonte di informazione su un periodo a noi ancora vicino, ma molto spesso conosciuto solo superficialmente. E bella la caratterizzazione dei tanti componenti della famiglia, ognuno con tratti personali e perciò unico nella unità della famiglia patriarcale (o matriarcale) , mai messa in discussione e difesa contro tutto e tutti.
Le ragioni dei beneficiati-4 Febbraio 2017
La faccenda della bonifica delle paludi pontine illustrata con l'epopea della famiglia Peruzzi, poverissimi contadini veneti inviati, insieme a molti altri conterranei, dall'Opera Nazionale Combattenti a colonizzare le terre sottratte all'acqua. Un romanzo utile a capire il contesto storico e i diversi punti di vista; capace di spiegare come mai un regime passato alla storia – non certo immeritatamente – come sanguinario e violento, fosse appoggiato sinceramente da alcune fasce della popolazione.
Splendido-27 Maggio 2016
Se vuoi leggere qualcosa di struggente e al contempo divertente, leggi Canale Mussolini. Un pezzo della nostra storia raccontato in un modo coinvolgente ed unico. Non è necessario, anche se l'ideologia politica la fa da padrona, condividere tale ideologia. È un preciso quadro della società italiana del ventennio condito da un sottile umorismo che ti rende difficile mettere il segnalibro per riprendere la lettura il giorno dopo. Ha ragione, Pennacchi, a sostenere che è stata la fatica più gratificante della sua penna. Sei grande, Antonio, dubito che riuscirai mai a ripeterti!
L'Italia dei sentimenti e del coraggio -25 Agosto 2013
Libro bellissimo, uno spaccato dell'Italia e degli italiani dall'animo semplice che affrontano le avversità della vita con coraggio e tenacia; allo stesso tempo una presa in giro benevola del fascismo, vista da altri occhi, dal punto di vista di chi non ha nulla e crede ancora alla promessa di un mondo giusto. Finale dolcissimo.
Pasticciaccio storico-12 Maggio 2012
La bella vicenda di Pennacchi, che potrebbe essere emozionante e coinvolgente, affonda in uno stile di scrittura difettoso e raffazzonato. Un narratore dal tono discontinuo, a tratti volgare e di rude estrazione culturale, a tratti usante vocaboli e periodi della frase di ben altro livello di istruzione. Accenni al presente spesso inutili e forzati, tentativi esasperati di catturare l'interesse che scivolano nel puerile e patetico.
Canale mussolini-1 Maggio 2012
Una lettura non facile, forse non adatta prima di dormire la sera, poi va a gusti si intende. Al centro delle vicende ci sono le famiglie contadine venete e ferraresi. Un linguaggio quasi da osteria, non tanto per le volgarità ma proprio per la parlata terra terra che incarna perfettamente i contadini dell'epoca, per raccontare vicende di un tempo passato ma non troppo lontano dal nostro.