Camminare nella propria anima

«Camminare, percorrere le nostre intimità. Camminare dentro i nostri sentimenti, ascoltare quello che c’è dentro di noi. “Muoversi, spostarsi per conoscere, meravigliarsi, riprendere il contatto con sé stessi. L’atto del camminare riporta alla coscienza del nostro esistere, è un modo per riprendere meglio il proprio ruolo nel mondo”.
Sopraffatti nel nostro agire da tanti stimoli, “ospiti” della nostra storia quotidiana, scopriamo di avere bisogno di qualcosa di più grande, di una Stella che illumini e guidi ogni passo. L’atto di agganciare il proprio aratro a una stella ci riporta a un movimento interiore, di abbandono in favore di qualcos’altro, di più importante, di più degno.
L’autore in questi dieci racconti di Natale, ci fa camminare nei continui imprevisti che ogni viaggio porta con sé. Per imparare l’elasticità e l’adattabilità, in una continua trasformazione, affinché ogni passo diventi una meta. Per imparare ad accendere una luce nel tunnel e scoprire che nel nostro cuore sta la radice dell’amore e ci sussurra: “Ha ordinato in me la carità” (Ct. 2,4).
Il libro è una raccolta di piccole storie che scorrono con intensità e tensione, con una capacità di ridurre all’osso l’azione. Fa sorridere e fa piangere, ci commuove e ci fa ri ettere, rinnova il desiderio di riprendere il cammino dentro di sé. Fa riscoprire la voglia di “stare” con le persone che ti passano accanto e che ti è dato di incontrare e vivere nella ferialità.
Sono storie piene della nostra realtà, di ciò che siamo e dei nostri sogni. Si leggono tutte d’un ato, si vorrebbe non finissero mai. Ti prendono il cuore e la mente. Le porti nei tuoi passi quotidiani, senza dimenticarle. Senti qual è il vero profumo della gioia ma anche il dolore di una mamma che deve crescere dei gli senza la presenza del papà. Sono storie che annunciano speranza nella disperazione. Raccontano di chi ha dato un Bacio all’Umanità, per salvarci dalle nostre piccole o grandi difficoltà umane. Sono storie di famiglie come le nostre, di donne e uomini come noi.
E hanno molto da insegnarci» (G. Barison, Prefazione).