Libro Caduta libera di Nicolai Lilin
Trama libro
Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del Nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. L'autore di "Educazione siberiana" narra in presa diretta la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattuto le contraddizioni. Un libro che vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in Cecenia; che descrive le sensazioni, la perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere. Nicolai Lilin è nato nel 1980 a Bender, in Transnistria. Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo e nel 2009 ha scritto il romanzo "Educazione siberiana".
Recensioni degli utenti
impegnativo - 10 novembre 2010
Mi aspettavo un libro che trattasse maggiormente degli aspetti psicologici che un ragazzo quasi ventenne è costretto a vivere in una guerra terribile. Vieni coinvolto negli avvenimenti terribili di un gruppo di sabotatori, tanto quasi da sentire il rumore dei proiettili e l'esplosione delle granate! Realistico e agghiacciante! Lascia al lettore l'analisi finale, evitando una morale scontata!
ANCORA GUERRA - 11 ottobre 2010
Un romanzo davvero agghiacciante, la dimostrazione, qualora c'e' ne fosse ancora bisogno dell'assurdità della guerra e sopratutto della assoluta censura operata su tutti i mezzi di comunicazione per far passare un genocidio di civili come una guerra contro il terrorismo.