Bye bye Blackbird

Axel Steen, l'ispettore più spregiudicato e irriverente del corpo di polizia danese, è tormentato da ricordi che non vogliono lasciarlo in pace. In un'estate particolarmente calda, una denuncia per stupro ha riaperto un vecchio caso di omicidio mai risolto: una ragazza di diciotto anni, strangolata e ripescata in un laghetto di Orstedspark, l'area verde più hot di Copenaghen. Un caso che per Axel è diventato un'ossessione e che, quattro anni prima, gli aveva rovinato il matrimonio ed era quasi costato la vita a sua figlia. Pochi confronti, trascurati nel tempo per incuria della polizia e diffidenza delle vittime, gli bastano per mettere in relazione tra loro diversi episodi di violenza analoghi: il bilancio è di dodici anni di stupri e un assassinio. Potrebbe essere il caso più importante che l'anticrimine abbia mai avuto per le mani. L'indagine lungo i labirinti bui dell'alternativo quartiere di Norrebro, sulle orme di un criminale seriale, diventa per Axel una questione di sopravvivenza. Spinto dal desiderio di riparare qualcosa di sbagliato, si getta in una frenetica caccia al colpevole con la rabbia - e i metodi non necessariamente allineati - che delinquenti e colleghi conoscono bene. Uno sbirro che fuma hashish, con la costante paura di morire, che vuole mettere un punto a quelle orribili storie di abuso e abbandono, sperando di riportare l'ordine. Per le strade e dentro di sé. Dopo il successo di Il tempo dell’inquietudine, Jesper Stein ritorna al genere poliziesco con Bye Bye Black Bird. Il giornalista danese e inviato di guerra ci porta nelle gelide atmosfere di Copenaghen per una storia che vede il vice commissario della polizia Alex Steen alle prese con un caso inquietante. L’uomo riceve una chiamata che lo riporta improvvisamente nel passato: è infatti un’estate stranamente calda quando lo contattano dal centro forense per dirgli che hanno trovato tracce di Dna in un nuovo caso di stupro e che corrisponde a quello di Solsortesag, un serial killer sessuale che aveva ucciso un giovane laureato nel 2004. Il caso aveva scosso tutta Copenaghen. Da allora Alex Steen non ha più dormito sonni tranquilli. Ora, quattro anni dopo, per lui si è aperta una seconda opportunità di risolvere il caso, che gli è costato il suo matrimonio e che lo stava per schiacciare completamente, mandandolo in depressione. Questo serial killer è diventato il suo incubo e ora l’unica cosa da fare è indagare, prima di tutto intervistando le vittime dello stupro. Un mondo fatto di dolore e di fallimento si apre così davanti ai suoi occhi. Jesper Stein con Bye Bye Black Bird gestisce con penna poetica le fila del romanzo, regalando al suo protagonista delle crepe dell’anima che hanno un sapore soul. Alex Stein è infatti un bullo, ma si arrovella sull’esistenza di Dio, ascolta jazz dalla mattina alla sera e guarda ammirato il poster di Egon Schiele alla parete, che ama e odia con feroce intensità, pieno di nostalgia per le donne e di amore per la figlia.