Le benevole di Jonathan Littell edito da Einaudi

Le benevole

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Traduttore:
Botto M.
Data di Pubblicazione:
2 ottobre 2007
EAN:

9788806187316

ISBN:

8806187317

Pagine:
953
Formato:
rilegato
Acquistabile con la

Trama Le benevole

Maximilian Aue dirige una fabbrica di merletti nel Nord della Francia, la guerra è ormai lontana. È nato in Alsazia da madre francese: parla così bene la lingua materna che non ha avuto difficoltà a nascondere, durante il caos del dopoguerra, il suo passato da ufficiale delle SS. Racconta la sua storia senza alcun rimorso. Infanzia in Francia, studi di diritto e di economia politica in Germania: il giovane Maximilian è intelligente, colto, omosessuale (in lui l'omosessualità si lega all'incesto, all'amore morboso per la sorella). Sorpreso in un luogo compromettente, viene salvato da un giovane SS che lo prende sotto la sua protezione: Max entra nelle SS anche perché è affascinato dall'ideologia nazista. Dopo essere stato a Parigi, passa sul fronte orientale: in qualità di ufficiale redige rapporti per i vertici del Reich sull'avanzare della campagna di Russia. Ferito alla testa a Stalingrado, si salva per miracolo e diventa un eroe nazionale. In seguito lavora a stretto contatto con Himmler per riorganizzare i campi di concentramento, e viene spedito a cercare in Ungheria manodopera per le industrie belliche. A Berlino si dedica alla scherma e al nuoto; assiste ai concerti diretti da Karajan e Furtwängler; ha una sterile storia sentimentale con una donna. Dopo un tentativo di fuga in Pomerania, ritorna nella capitale e vive il crepuscolo del nazismo. Un affresco epico e tragico, che fa rivivere la tragedia della seconda guerra mondiale dal punto di vista ripugnante dei carnefici.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 4 recensioni

Un libro un pò pesante.Di R. Tania-1 marzo 2012

Un romanzo epocale, che sembra quasi realtà. Sfida ogni vecchia descrizione di quest'argomento, la seconda guerra mondiale, visto e interpretato da un punto di vista diverso. Forse il lato negativo di questo libro è che contiene troppi, tantissimi termini e nomi tedeschi che sono difficili da ricordare se non si è esperti in materia. Rimane comunque un bellissimo romanzo e che trasmette fortissime emozioni!

Per stomaci fortiDi u. giovanni-1 febbraio 2012

L'idea di base è folgorante. L'olocausto visto con gli occhi di una SS. Maxmilian Aue. Il romanzo è molto interessante, anche se un pò tedioso nelle descizioni della burocrazia nazista, molto efficace quando mostra gli orrori dell'eliminazione dei diversi, si perde nella descrizione del personaggio Aue, in specie nelle esplicite scene a sfondo sessuale, si riprende nella descrizione degli orrori della guerra (la campagna di Russia, l'assedio a Berlino) . Si ottiene un romanzo certe volte un po' prolisso, sicuramente interessante nella descrizione della burocrazia dello sterminio, con un finale a sorpresa.

Le BenevoleDi C. Omar-7 aprile 2011

Certamente una buona lettura, anche per palati fini, se vogliamo. E su 900 pagine e passa si può anche accettare che delle parti non convincano del tutto. D'altra parte l'impresa era ardua: narrare un periodo storico ancora scottante come quello nazista dalla parte del carnefice e non della vittima, allo stesso tempo cercando di spiegare, senza abbandonare la sfera romanzesca, ma anzi, spingendo sull'acceleratore del rocambolesco, cosa abbia fatto sì che una così larga fetta della popolazione tedesca e non solo abbia assistito, ora indifferente, ora attivamente partecipe, ad uno sterminio e ad una violenza tra le più abominevoli che il genere umano abbia conosciuto. Littel sceglie, e qui io dico purtroppo, la strada della perversione degli animi, e ci dipinge un protagonista, e in generale un po' tutti i suoi personaggi, come depravati, folli o deliranti. La soluzione più facile, insomma, un bieco tentativo di riproporci la teoria del "mostro" che tanto rassicura la parte sana della società. Detto questo, se le ricostruzioni storiche riescono ed incantano, anche quando si perdono in dettagliatissimi elenchi ed in approfondite teorie filosoficopolitiche, appena si tocca il personale di Aue, il suo passato, il tema dell'incesto e dell'ossessione, si rasenta spesso il ridicolo e il tedioso, con un gusto quasi irritante per lo sconcio ed il voyerismo senza scopo. Per non parlare delle ultime 50 pagine in cui, in una Berlino ormai devastata dai bombardamenti degli Alleati e dai carrarmati russi, la fuga dei protagonisti rasenta scene da filmazzo americano, strappandoci più di un sorriso. Ciò nonostante un libro che vale la pena affrontare, nonostante la mole e le scene decisamente per stomaci forti. Resta solo l'impressione che la spinta a scriverlo sia stata più nella voglia di scioccare e sconvolgere che in quella di commemorare.

Le benevoleDi a. barbara-14 febbraio 2011

Un libro che riesce a trasmettere forti emozioni. La seconda guerra mondiale, il nazismo, la deportazione degli ebrei tutto visto e interpretato da un punto di vista diverso. Un protagonista totalmente fuori dagli schemi, accurata documentazione storica, un finale spiazzante. Assolutamente un libro da leggere.