La bambina che salvava i libri di Markus Zusak edito da Sperling & Kupfer

La bambina che salvava i libri

Traduttore:
Giughese G. M.
Data di Pubblicazione:
13 marzo 2009
EAN:

9788888320397

ISBN:

8888320393

Pagine:
576
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Trama La bambina che salvava i libri

Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 7 recensioni

La bambina che salvava i libriDi M. Caterina-21 maggio 2012

Un libro che mi sento di consigliare perchè personalmente l'ho trovato molto bello. La storia inizia apparentemente in modo tranquillo, poi man mano che si sviluppa prende una piega sempre più tragica. Dubito che si possa rimanere indifferenti a questa lettura. Ciliegina sulla torta è il modo di scrivere quasi fiabesco dell'autore.

Forte, poeticoDi l. rodrigo-8 maggio 2012

La vicenda è molto bella e commovente, ma lo stile dell'autrice lascia a desiderare. Forzato, artificioso, con paralogismi e similitudini consunte. E che fastidio l'anticipare il titolo di brani e paragrafi. Impossibile però dimenticare Liesel, Rosa, Rudy, Max ma soprattutto gli occhi spietati di Hans Huberman. Piccola nota ai traduttori: il fine di Lisiel non era salvare i libri, ma semplicemente tenerseli per sè. Il titolo originale, infatti, è The Book Thief.

StupefacenteDi P. Mirko-21 aprile 2012

Un libro dalla scrittura potente ambientato nella Germania nazista. La capacità di Zusak (autore di narrativa per bambini al suo primo romanzo) di descrivere il nazismo visto da chi si trova -suo malgrado- a far parte del popolo di Heil Hitler è formidabile, così come è formidabile l'indimenticabile personaggio della "ladra di libri". Con un una narratrice d'eccezione (la morte) , il libro ci racconta la storia di Liesel Meminger, anche conosciuta come ladra di libri o scuotitrice di parole, di Hans e Rosa Hubermann, suoi genitori adottivi, di Max Vandenburg, ebreo, e di tanti altri personaggi...

La bambina che salvava i libriDi a. stefano-21 marzo 2012

Una voce narrante d'eccezione, ossia nientemeno che la Morte, una Morte che guarda con interesse e curiosità agli esseri umani e ai loro sentimenti e che svolge il suo "lavoro". La storia si pone dal punto di vista dei tedeschi non nazisti, quindi tratta il problema delle persone sensibili, semplici eppure di così vasti sentimenti, che si sono trovate in difficoltà perché il loro cuore non permetteva loro di seguire il sistema imposto, e denigrare la vita. Libro imperdibile

La bambina che salvava i libriDi p. raffaele-6 aprile 2011

Lo ammetto, questo libro mi ha tenuto incollato alle pagine fino a notte fonda. Nella sua immediatezza e freschezza, tali che ad un certo punto sembra quasi di star leggendo un libro per ragazzi, la storia è densa di umanità straziata ed orrore, ma anche di pietà e di amore. Ciò che rende particolare la storia è il personaggio che la narra, un personaggio, che pur facendo saldamente parte della vita, preferiamo dimenticare: la morte. Una morte particolare questa, che ha una coscienza dolorosa ed una pietà per coloro i quali deve accompagnare via lontano da questa terra, sottraendoli per sempre all'affetto di chi ha vissuto loro vicino. Morte che si sorprende della cattiveria e dell'urgenza con cui a volte l'uomo la invoca e la induce a lavorare, a tal punto che essa stessa si dichiara stanca ed attonita per il tanto dolore inutile inflitto al genere vivente. In contrapposizione c'è il desiderio forte di vivere incarnato da una ragazzina ribelle ed indomita che inizialmente è attratta dai libri, senza nemmeno essere in grado di interpretare quei simboli che nelle pagine si susseguono. Sarà un lungo e duro percorso il suo, non solo di lettura, ma di acquisizione di una coscienza via via più vasta della realtà che la circonda e di un radicato senso della giustizia e di umanità, mediati da un amore sconfinato di un padre e di una madre adottivi. Il suo gesto di salvataggio dei libri è un gesto di ribellione puro ed intenso nei confronti di tutte le ingiustizie del mondo, e sarà proprio a questo gesto che, in definitiva, essa si aggrapperà per poter continuare a vivere nonostante tutto.

Opera originalissimaDi l. Mauro-30 settembre 2010

Per scrivere oggi un romanzo sul nazismo occorrono spiccate risorse di originalità e innovazione, in grado di affrancare l'opera da ogni accusa di ripetitività e di "già detto". L'autore di questo libro dimostra con chiarezza di possederle abbondantemente, articolando il racconto in modo insolito sia dal punto di vista strutturale che grafico. La scelta della Morte come narratore imprime alla storia un senso di macabra drammaticità, sia pure misurata ad arte, che contrasta efficacemente con la leggerezza fiabesca con la quale vengono trattate vicende tanto angosciose e cruente. In tal modo i vari personaggi si caricano di poesia e di suggestione, riuscendo a toccare le corde più intime della sensibilità del lettore. Tra tutti spicca, ovviamente, la figura della bambina che ruba i libri e scopre gradatamente il potere delle parole con l'aiuto del tenero padre adottivo, sempre pronto a disegnarle per lei sulle pareti della cantina.