Ballo di famiglia
- Editore:
SEM
- Traduttore:
- Cremonesi F.
- Data di Pubblicazione:
- 18 febbraio 2021
- EAN:
9788893903134
- ISBN:
889390313X
- Pagine:
- 240
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Racconti
Trama Ballo di famiglia
Con questo esordio, nel 1984, David Leavitt si afferma poco più che ventenne come scrittore centrale della nuova narrativa americana, testimone di una generazione "scettica e in lutto", devastata dai divorzi e dalle separazioni, alla disperata di ricerca di stabilità e sicurezza. I nove racconti, arricchiti da un testo inedito, da un'introduzione d'autore e dalla nuova traduzione, esplorano emozioni e inquietudini con gli occhi di un giovane saggio e divertente, malinconico ma non sentimentale, con protagonisti in cerca di una felicità perduta che non possono più avere. Una donna sfrutta la malattia per tenersi legato il marito, una ragazza sceglie una nuova forma di solitudine facendo da compagna a una coppia di amici gay, Mrs Campbell, madre dalla mente illuminata e aperta, scopre quanto sia difficile accettare davvero l'omosessualità di un figlio quando le porta a casa il suo compagno. I membri di una famiglia "allargata", divisa e ricostruita da molteplici matrimoni, durante una riunione si accorgono di essere indissolubilmente uniti da quegli stessi sentimenti che li hanno separati. Durante la festa del diploma Lynnette piange nel cerchio dei parenti che danzano stringendosi insieme in una intollerabile recita di felicità... Questi racconti mettono in scena genitori, figli, figliastri, amici e amanti della middleclass americana degli anni Ottanta, rappresentanti di una generazione delusa, testimoni di conflitti profondi, in lotta per sopravvivere cercando nuove e scintillanti forme di fuga dal senso di vuoto e di precarietà.
Recensioni degli utenti
Ballo di famiglia-4 settembre 2011
Senz'altro il migliore libro di Leavitt. Nascita della religione dell'avere contro quella dell'essere, gli Yuppies che tentano di conquistare il mondo che a loro avviso è stato fatto esclusivamente per loro, richhi, belli, intraprendenti e senza scrupoli. Questo è il grande tema generazionale sullo sfondo, con l'aggiunta della diversità sessuale vissuta ancora come una malattia da celare a tutti, famiglia compresa.
Un buon libro-24 marzo 2011
Libro d'esordio di Leavitt, contene tutte le tematiche che ne hanno fatto il portavoce di una generazione di scrittori americani anni '80. Ben scritto, a tratti anche piuttosto originale, nei sui racconti è decisamente il ritratto - molto ben dettagliato - di un decennio che bene o male ha visto cambiare il mondo... Da leggere.
Ballo di famiglia -13 febbraio 2011
Però, che tristezza. Queste famiglie medio-borghesi colme di segreti nascosti dietro facciate perbeniste. La verità è che è stata un'esperienza inquietante: ci ho visto il mio passato, il fallimento dei miei genitori, il mio dolore che nessuno capiva (forse perché non lo mostravo), e ci ho visto un mio possibile futuro. Diventare una donna come Suzanne? Così impregnata di rimorso, rimpianto, e buona volontà per fingere che tutto sia perfettamente ok. Cavoli, speriamo di no. Speriamo, soprattutto, di non commettere una cosa orribile come quella di cui questa madre si rende conto: aver perso per strada i suoi figli per pigrizia, perché semplicemente non si era data abbastanza da fare. Immensamente triste.
Ballo di famiglia-9 ottobre 2010
Ritengo che ciascuno di noi valuti ciò che legge anche in rapporto al momento storico in cui legge: letti oggi, questi racconti di Leavitt possono anche sonare semplicemente come ritratti della società americana degli anni 80, magari noiosetti e spogli stilisticamente. A parte il fatto che qui il tono dimesso e grigio aggiunge fascino al ritratto poco lusinghiero di quella società, per chi li leggeva al tempo in cui uscirono essi si caricavano di significati che oggi è difficile cogliervi: per esempio, la ricerca faticosa di rapporti gay stabili e tra eguali, in un mondo spazzato dalla falce dell'AIDS, dove però baluginavano ancora gli ultimi fuochi della rivoluzione post-Stonewall. Sicuramente il ventenne di oggi non riesce a "sentire" queste pagine come chi era ventenne allora; e, inevitabilmente, il voto altissimo che dà quest'ultimo risente soprattutto dei suoi ricordi.