Il bacio della donna ragno di Manuel Puig edito da Sur
Alta reperibilità

Il bacio della donna ragno

Editore:

Sur

Traduttore:
Morino A.
Data di Pubblicazione:
13 giugno 2017
EAN:

9788869980756

ISBN:

8869980758

Pagine:
302
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Il bacio della donna ragno

Valentin Arregui è un giovane di ventisei anni, leader di un movimento politico dissidente; Luis Molina invece di anni ne ha circa quaranta ed è omosessuale: il loro destino si incrocia in un carcere di Buenos Aires. Qui i due condividono la detenzione e tentano di distrarsi a vicenda raccontandosi vecchi film patinati. Solo apparentemente incompatibili, i due protagonisti finiranno per appianare le divergenze personali avvicinandosi sempre di più. Ben presto si scoprirà che la convivenza coatta fra i due uomini è tutt'altro che casuale e che entrambi, se pur in modo diverso, sono prigionieri nella ragnatela del potere. Ricorrendo esclusivamente al dialogo, Puig scrive una storia densa di immagini vivide e atmosfere degne del miglior cinema anni Quaranta, e insieme un grande romanzo sui sentimenti. Pubblicato per la prima volta nel 1976 e adattato per il grande schermo nell'85 con William Hurt nei panni di Molina, in un'interpretazione che gli valse l'Oscar, "Il bacio della donna ragno" è una lettura estremamente moderna e delicata.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 7 recensioni

Occasione persaDi c. lorenzo-2 maggio 2012

La dittatura militare in Argentina ha dato lo spunto a diverse opere letterarie di denuncia, la maggior parte di prim'ordine. Questa è storia di due carcerati, uno dentro per sovversione politica, uno perchè omosessuale. L'autore è bravo a raccontare il crescere del loro rapporto, ma poi annoia con i infiniti rimandi a trame di film sconosciuti a chi argentino non è.

Il bacio della donna ragnoDi l. alice-26 luglio 2011

Raccolta di racconti, il titolo viene dalla sesta narrazione breve. Le storie qui nel libro di Puig sono quelle dei film che accompagnano le nostre fantasie e danno forma alla nostra immaginazione. Il cinema ha cambiato il nostro modo di sognare, di guardare alla realtà, di vivere l'amore. Il libro di Puig, dunque, è un viaggio in quel sogno, ma è anche un percorso doloroso nella vita di due uomini condannati da un sistema che violenta i desideri e strazia le esistenze. Una ribellione dolce, un pugno nello stomaco ancora più duro perchè non dimentica la bellezza. Meraviglioso.

Uomini ragnoDi B. Salvo-9 aprile 2011

La trama, intricata e piena di colpi di scena, è stata studiata nei minimi dettagli così come i personaggi, talmente caratterizzati da sembrare reali. Siamo nel 1946 a guerra appena terminata, e quello che muove lo scrittore, esule in Svizzera dal 1943, è un odio limpido e irriducibile. Un odio che accomuna i nazisti in una definizione ben più estesa, quella di "tedeschi", ma che semplifica anche un concetto che lo stesso Scerbanenco mette in bocca ad uno dei protagonisti del primo racconto, che però non corrisponde affatto al significato corrente della parola stessa, e non ha assolutamente nulla di xenofobo, semmai di filosofico.

Bel libroDi a. vania-21 dicembre 2010

Parte come un grandissimo libro, l'idea di far raccontare ad uno dei due carcerati la storia dei film che ha visto per passare il tempo è molto affasciannte, poi l astoria si fa complicata ma resta molto bella.

In una prigione di Buenos AiresDi m. roberto-18 ottobre 2010

In una prigione di Buenos Aires, in una cella sono detenuti prigionieri due uomini. Molina condannato per corruzione di minorenne, omosessuale. Valentin marxista, appartenente ad un gruppo politico clandestino, in carcere per sovversione. Sono diversi, nulla lì accomuna; eppure la solitudine, lo stare sempre insieme, il condividere le difficoltà provocheranno il nascere di una profonda amicizia. C’è altro fra di loro, ma non è importante. La bellezza di questo libro è nell’individuare la poetica del legame fra i due personaggi nel racconto orale di un film. Per antonomasia è il libro sull’amore per il cinema. Hanno poco da mangiare, sono ammalati. Sono annoiati, confusi allora Molina entra nel cuore del compagno narrando i film visti. Sono film veri? Sono inventati completamente? Sono veri, ma abbelliti per avere maggiore effetto? Non ci incuriosisce; per noi, queste storie, sono solo poesia e fascino letterario. Sono due mondi: da una parte quello vero del carcere e dall’altra quello della ambientazione e dei personaggi di questi fantomatici film. Le due parti s’intrecciano. È l’esaltazione della fantasia; solo il cinema ci può portare a vivere questa immaginazione. Ora le immagini vivono nelle parole di Manuel Puig, si animano, stiamo leggendo o guardando uno schermo cinematografico? È il libro più grande nel descriverci quanto immenso può essere l’amore per il cinema. Il cinema è evasione ma soprattutto sogno. La struttura letteraria è l’antitesi fra il sogno del cinema raccontato e la crudeltà di quella cella, metafora di quella Argentina condannata da una crudele dittatura militare ad una agonia terribile. Alla fine la donna ragno vincerà: “Tu sei la donna ragno, che acchiappa gli uomini nella sua tela.” – Pag. 201 – e tutto si sovvertirà. Alla fine l’amore sarà esaltato, sia l’amore fra due amici, il loro amore fisico, l’amore per la libertà, il tutto condensato nell’adorazione per il cinema.

Assai migliore del filmDi P. Serena-9 settembre 2010

Mi ha fatto una gran tenerezza! ç_ç A volte però mi confondeva un po', visto che sono praticamente solo dialoghi... Mi perdevo chi stesse parlando XD