Autoritratto di un reporter di Ryszard Kapuscinski edito da Feltrinelli

Autoritratto di un reporter

Editore:

Feltrinelli

A cura di:
K. Straczek
Traduttore:
Verdiani V.
Data di Pubblicazione:
19 gennaio 2009
EAN:

9788807720055

ISBN:

8807720051

Pagine:
116
Formato:
brossura
Argomento:
Reportage e raccolte giornalistiche
Acquistabile con la

Descrizione Autoritratto di un reporter

Da un materiale di migliaia di pagine e di oltre cento conversazioni, è stata ricavata una scelta, distribuita tematicamente in varie sezioni: le origini di Kapuscinski, le ragioni che lo hanno portato a scegliere la professione di reporter, il suo approccio alla materia, la sua visione del mestiere, il modo di scrivere, gli stili adottati, le tematiche dei singoli libri, la profonda trasformazione del mestiere di reporter rispetto all'epoca in cui non imperversavano i media. Questo libro è un'occasione per comprendere i ferri del mestiere di un grande reporter e il modo di adoperarli sia dal punto di vista tecnico che morale. Per conoscere la profonda etica umana e ontologica di un uomo cresciuto nella miseria più nera che nel suo lavoro mette al primo posto la comprensione e il rispetto per le sofferenze degli altri. Dietro alla professionalità di Kapuscinski sta infatti qualcosa di molto speciale, di mite e nello stesso tempo durissimo: la vocazione.

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4 di 5 su 1 recensione

Autoritratto di un reporterDi M. Luigi-9 agosto 2011

Anche da questi brevi estratti esce fuori tutto il Kapuscinski giornalista e scrittore: da un materiale di migliaia di pagine e di oltre cento conversazioni, è stata ricavata una scelta, sui diversi temi cari a Kapuscinski: le sue origini di Kapuscinski, le ragioni che lo hanno portato a scegliere la professione di reporter, il suo approccio alla materia, la sua visione del mestiere. Questo libro è un'occasione per conoscere la profonda etica di un uomo cresciuto nella miseria più nera che nel suo lavoro mette al primo posto la comprensione e il rispetto per le sofferenze degli altri. Ma non solo, mi ha anche dato spunti su cui riflettere: il XX secolo che non ha visto solo la nascita (e la morte) di fascismo e comunismo, ma anche di quella cosa misteriosa etichettata come terzo mondo. La televisione che inventa la realtà. Il giornalista televisivo che diviene più simile ad un venditore di automobili che ad un cronista. Sprazzi di umanità, un po' di mestiere qua e là, belle le parole, sincere, anche se preferisco i suoi scritti più organici (come il precedente). Il tutto condito con la migliore dote di Kapuscinski: l'empatia.