L' atelier dei miracoli di Valérie Tong Cuong edito da Salani
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L' atelier dei miracoli

Editore:

Salani

Collana:
Romanzo
Edizione:
5
Traduttore:
Fedriga R.
Data di Pubblicazione:
23 Gennaio 2014
EAN:

9788867154821

ISBN:

8867154826

Pagine:
250
Formato:
rilegato
Disponibile anche in E-Book
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Trama L' atelier dei miracoli

Ci sono momenti, nella vita di una persona, in cui sembra che nulla vada come deve andare. Eppure anche in questi momenti rimane, sottile come un velo, un'insopprimibile voglia di felicità, la sensazione di avere comunque il diritto a una porzione di serenità, la speranza lieve ma tenace di trovare, là fuori, qualcuno che possa aiutarti. Così accade anche ai protagonisti di questo romanzo, due donne e un uomo sull'orlo di un baratro, ai quali un incontro fortuito sembra aprire uno squarcio nel buio... È vero, la salvezza può arrivare nelle maniere e dalle persone più impensate, e il confronto con i propri fantasmi e con lo spregiudicato Jean, che aiuta le persone uscite dalle crisi a reinserirsi nella società nel suo atelier dei miracoli, potrà aiutare Mariette, Millie e Mike a risollevarsi. Ma quanto si mescolano, nella vita reale, il Bene e il Male? Dov'è il confine? Chi non ha mai incontrato una persona che l'aiuta ma, al tempo stesso, lo manipola? Un romanzo sulla complessità dei rapporti umani, sull'altruismo disinteressato, ma anche su ciò che ciascuno di noi possiede, e che appare quando la vita prende una direzione inaspettata.

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1 di 5 su 1 recensione

Dall'Atelier ci si aspetta di piùDi m. roberta-4 Aprile 2014

Il romanzo si apre con la descrizione dei protagonisti, colti nel momento più buio delle loro vite. Nel pieno del cedimento della volontà non riescono a scorgere alcun progetto, nessuna luce davanti a sé, eppure sono salvi e vivi. Dopo aver conosciuto Millie, Mike e Mariette, il romanzo ha smesso di incuriosirmi. Ho continuato a leggerlo per cercarne l'obiettivo o un eventuale disegno unitario che, a mio avviso, manca. La benevola figura di Jean, il cui incontro sanerà le esistenze dei personaggi centrali, si rivelerà appannata da interessi e piccole clientele. Si ironizza sulle problematiche di Millie e Mariette, evidenziando la connotazione egocentrica delle due, per poi giungere ad una collettiva "redenzione" finale. Non c'è emozione, né ho riscontrato una vera analisi dei conflitti interiori e dei rapporti, che viene invece decantata. Probabilmente l'elemento che più emerge è l'importanza della volontà che, prima ancora di interventi esterni, è il mezzo giusto per acquisire consapevolezza di sé e poi riemergere. Dello stesso editore e nell'ambito dello stesso genere, ho preferito "Le cose che non ho" di Delacourt, letto tempo fa e pubblicizzato alla fine del libro. Ha un tocco vagamente poetico che credo manchi del tutto all'Atelier.