Assalto a un tempo devastato e vile. Versione 3.0 di Giuseppe Genna edito da Minimum Fax
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Assalto a un tempo devastato e vile. Versione 3.0

Editore:

Minimum Fax

Collana:
Nichel
Data di Pubblicazione:
1 marzo 2010
EAN:

9788875212322

ISBN:

8875212325

Pagine:
323
Formato:
brossura
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Trama Assalto a un tempo devastato e vile. Versione 3.0

Un libro cult di Giuseppe Genna, l'opera che al momento della sua prima pubblicazione fece gridare alla nascita di una voce potente e originale della letteratura italiana. Oggi questo piccolo classico contemporaneo torna in una nuova edizione riveduta e ampliata. Utilizzando le forme del racconto, del saggio, del reportage, Genna esplora il cuore delle città in cui viviamo e di un paese intero, componendo un vertiginoso mosaico del nostro tempo. Le storie, le parabole, le analisi, gli ammonimenti che Genna mise su carta sul finire degli anni Novanta oggi suonano paurosamente profetici. La degradazione delle periferie, l'impoverimento economico, il crollo della solidarietà e delle regole di convivenza, e soprattutto la desertificazione etica e spirituale di un intero popolo visti dalla lente deformante di una Milano fredda e inumana sono pugni nello stomaco difficilmente dimenticabili. Ma anche i racconti autobiografici, le riflessioni sulla letteratura, sulla religione, sui più scottanti temi politici e sociali, fanno di "Assalto" una bussola e un compagno di viaggio per tempi sempre più incerti.

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1 di 5 su 1 recensione

Assalto a un tempo devastato e vileDi S. Goffredo-8 luglio 2011

Ho fatto molta fatica, e non me lo aspettavo, per portarlo a termine. La mia personalissima impressione è che Genna, pur essendo un grande scrittore, non è un altrettanto grande pensatore, e quindi, quando procede più o meno a ruota libera, credendo di dispensare chissà che perle di saggezza, ecco che compaiono tutti i suoi limiti. Questo libro è sicuramente superiore a "Italia de profundis", ma rimane sicuramente un brutto libro. Non posso negare che ci siano sparse qua e la delle belle pagine, ma il complesso è sicuramente insufficiente. Il mio personalissimo consiglio a Genna è quello di mantenere i piedi per terra, si accontenti di essere un grande scrittore e lasci ad altri, pensatori più fini ed arguti di lui, il compito di elargire riflessioni sulla società moderna; in caso contrario rischia di continuare a propinarci banalissimi luoghi comuni, privi di ogni originalità di pensiero, quando potrebbe, più proficuamente, passare il tempo a progettare una nuova storia del commissario Lopez. Da evitare.