Arriverà quel giorno... Lettere dal fronte e dai campi di prigionia (1943-45)

Raccoglie lettere di soldati italiani scritte dal fronte e dai campi di prigionia: oltre 200, tutte inedite, rintracciate nell'archivio del comune di Brisighella (Faenza). Oltre a queste, i racconti delle loro storie e quelle delle loro famiglie, contattate e intervistate da Visani. Le missive, sottoposte a censura, scritte quasi sempre da persone semianalfabete e con incerta sintassi, prendono al cuore: dai reticolati di mezzo mondo (Germania, Inghilterra, Egitto, Sud Africa, Stati Uniti, Australia, Rhodesia, perfino dal Tanganica), partono lettere struggenti perché contengono le sofferenze, i sentimenti, le paure e le speranze di una intera generazione. Per questo il loro valore va oltre i confini geografici di appartenenza per farsi universale. D'altra parte l'area di provenienza – proprio perché ristretta, compatta e fitta di intrecci e rimandi – rappresenta un microcosmo significativo per comprendere meglio, fuor di retorica, cosa è stata la tragedia della guerra. Arriverà quel giorno… è un libro che restituisce la memoria a una intera comunità gravemente ferita dal secondo conflitto mondiale (Brisighella ha avuto 106 militari e 260 civili morti, senza contare i 57 partigiani della 36a Brigata Garibaldi “Bianconcini” uccisi dai tedeschi tra l'11 e il 13 ottobre 1944 nella battaglia di Cà Malanca-Purocielo, sull'Appennino faentino), proponendo una documentazione ricca, densa di emozioni. Ma è anche un libro che racconta le storie dei soldati superstiti al fronte e nei lager e delle loro famiglie a casa, nell'Emilia-Romagna devastata dalle bombe e dalle rappresaglie, con il corredo di fotografie impressionanti – in particolare sui combattimenti nei Balcani e assai rare sulla vita nei campi di prigionia. La parte narrativa, per merito dei toccanti racconti dei protagonisti, è di grande impatto e rivela anche pagine semi-sconosciute sulla resistenza e su alcuni eccidi nazifascisti in questa regione. Contiene inoltre un'intervista-verità al comandante partigiano Arrigo Boldrini da cui emerge la straordinaria esperienza di chi in quegli anni bui si battè con coraggio per ridare dignità e libertà a un popolo umiliato dal regime e dall'avventura fascista.