L'aritmetica di Cupido. Matematica e letteratura
- Editore:
Guanda
- Collana:
- Biblioteca della Fenice
- Data di Pubblicazione:
- 10 febbraio 2011
- EAN:
9788860888693
- ISBN:
8860888697
- Pagine:
- 252
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Storia della matematica, Filosofia della matematica
Libro L'aritmetica di Cupido. Matematica e letteratura di Carlo Toffalori
Trama libro
Un mondo governato dai matematici: questo sembra vagheggiare Platone nel libro settimo della Repubblica. La storia, però, non ha dato seguito a quel suo autorevole suggerimento: ci sono stati, è vero, politici di estrazione matematica, oppure tentativi più o meno riusciti di socialismo "scientifico". Ma nel complesso l'utopia di uno stato matematico è rimasta tale. Non così in letteratura: i classici ci propongono infatti esempi di società matematiche, come l'isola del terzo viaggio di Gulliver, sperduta non in mezzo al mare, ma tra le nuvole, come del resto i cervelli dei suoi distrattissimi abitanti, persi nell'empireo delle speculazioni astratte. In genere tra gli scrittori "matematica" è spesso sinonimo di rigidità, predeterminazione soffocante e disumana contro cui ribellarsi. Osserva per esempio Dostoevskij che la vita è "pur sempre la vita, e non solo una radice quadrata". Eppure anche in letteratura - in Borges, Carroll, Musil, Queneau e moltissimi altri - emerge un'altra immagine di matematica, che è invece gusto del paradosso e dell'aforisma, libertà da ogni schema, fantasia di inventarne di nuovi, levità e giocosità: quella che Italo Calvino definisce nelle sue Lezioni americane la "leggerezza della pensosità" e Thomas Mann chiama in Altezza Reale un "gioco dell'aria". È di queste matematiche esotiche e variegate che il libro tratta, presentandole così come ce le dipingono i riferimenti letterari.
Recensioni degli utenti
Matematica vs letteratura? - 10 settembre 2014
Un altro libro di divagazioni "matematiche". Ma in questo caso l'approccio è molto diverso da quello di tanti volumi all'apparenza simili. Qui, infatti, al centro della discussione non c'è realmente la materia matematica, quanto piuttosto la "contaminazione" dei numeri nel contesto letterario: il vero soggetto dell'opera di Toffalori è la matematica "nascosta" nella letteratura. Il tutto è quindi reso più lieve che in altre opere, cosa che però fa sì che anche gli insegnamenti siano inferiori. Il libro, in definitiva, accontenta più i lettori appassionati di lettere che quelli che amano i numeri!