L' apicoltore di Maxence Fermine edito da Bompiani
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L' apicoltore

Editore:

Bompiani

Collana:
AsSaggi
Traduttore:
Perroni S. C.
Data di Pubblicazione:
5 giugno 2002
EAN:

9788845251887

ISBN:

8845251888

Pagine:
160
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Trama L' apicoltore

Il giovane Aurélien Rochefer, vive in un paesino del sud della Francia alla fine dell'Ottocento, vuole realizzare il suo sogno, fare l'apicoltore. Gli alveari che costruisce vengono incendiati da un fulmine, mentre una mistriosa femmina nera che gli appare in sogno lo invita a raggiungerlo. Aurélien si imbarca per l'Africa, dove passerà di avventura in avventura, tra re ricchi e avidi, mercanti spietati e una Regina delle Api che gli farà un magico dono. Solo al ritorno a casa, egli troverà la forza di dedicarsi a una ciclopica impresa e saprà scoprire dentro di sé un puro amore per l'unica donna che lo ha sempre aspettato.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 6 recensioni

La seta dell'alchimistaDi C. Diego-5 gennaio 2013

Che delusione. Ho pensato a lungo, ma ho preso la mia decisione: scriverò la mia prima recensione negativa. "L'apicoltore", scritto nel 2001, pare ai miei occhi un poco riuscito plagio. La storia - l'arte del romanziere sta appunto nel raccontare storie - ricalca la struttura del romanzo "Seta" di Alessandro Baricco di 5 anni più vecchio, con l'aggiunta del sogno e del tesoro presi a prestito da "L'alchimista" di Paulo Coelho del 1988. Se di quest'ultimo romanzo se ne percepisce l'"influenza", di "Seta" si ritrovano decine di parallelismi, che a descriverli servirebbero tre pagine. Trovo un'ingiustizia il Premio Murat 2001 "Un romanzo francese per l'Italia" assegnato a questo libro. Trovo pura follia l'idea di Maxence Fermine di dare alle stampe la "Trilogia dei colori" - Neve, Il violino nero e L'apicoltore - che di per sé raccontano sempre la stessa storia. Consiglio vivamente la lettura di "Seta" e di "L'alchimista": per gli amanti del genere, di Fermine - che ringrazio per l'opera prima - consiglio "Neve" del 1999.

Così cosìDi C. Elisabetta-31 maggio 2012

La storia de "L'apicoltore", è come tutte le storie di Fermine ben scritta e trascina il lettore in un mondo parallelo pieno di fascino. Purtroppo manca di originalit, perchè anche se nuova, sembra un mix riadattato di alcune sue opere precedenti come "Neve" e "Violino nero". Carino, ma non troppo!

L'apicoltoreDi b. Billy-11 agosto 2011

Bucolico questo romano, con un soffio di thriller che non guasta mai, il giovane Aurèlien si dedica alla raccolta del miele insieme ai due amici Lèopold e Pauline, una ragazza segretamente innamorata di lui. Sconvolto dal fugace incontro con una donna di colore, Aurèlien decide di partire per l'Africa, alla ricerca dell'oro. Sarà un viaggio pieno di avventure e rischi, al termine del quale, ritornato in Francia, il giovane scoprirà il vero oro. Lieve come un sorriso. Scorrevole come una favola. Dove riusciremo a trovare concreti i nostri sogni? Alla fine, più che un disegno unico mi sono sembrati tanti piccoli quadri che scivolano verso la costruzione della propria vita. "ebbe l'intuizione che si ha in punto di morte: la vita è appesa a un filo. Un filo d'oro tessuto dai giorni, in cui si capisce che il bisogno di placare la propria sete sarà sempre più forte del piacere di bere. "

FolliaDi R. Michele-25 marzo 2011

Questo libro dovrebbe chiudere la trilogia dei minilibri di cui fa parte. La storia si presenta lucida e breve ma troppo irreale anche per un autore come Fermine da sempre apprezzato. Non appare forzato ma troppo strambo, come un uomo che viaggia viaggia e solo una volta ritornato all'ovile capisce di cosa veramente avesse bisogno. Discreto e inferiore rispetto agli altri lavori.

L'apicoltoreDi L. Lucia-11 ottobre 2010

Fa parte della Trilogia dei colori (insieme a "Neve" e "Il violino nero"). Come ho già scritto, "Neve" l'ho trovato incantevole, "Il violino nero", letto per secondo, per nulla ma siccome sono capa tosta e volevo finire 'sta benedetta trilogia mi sono letta anche questo e facevo meglio a impiegare il tempo in altro.. E' una storiella senza chissà che morale o che magia o che messaggio. Bruttino veramente.

La felicità è giallaDi C. Matteo-31 agosto 2010

Ognuno di noi cerca l'oro, poichè l'oro è un sogno inconfessabile cui ciascuno di noi anela. I sogni vanno vissuti. Bisogna cercare sempre di realizzarli rischiando tutto. Con coraggio, con amore, con incoscienza. Sapendo però che alla fine del sogno c'è sempre la realtà. C'è il proprio sogno. Impalpabile, invisibile. E la felicità. Fragile e luminosa.