L' anulare di Yoko Ogawa edito da Adelphi

L' anulare

Editore:

Adelphi

Traduttore:
Ceci C.
Data di Pubblicazione:
3 ottobre 2007
EAN:

9788845921964

ISBN:

8845921964

Pagine:
112
Formato:
brossura
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Trama L' anulare

"Educata alle regole e alla perseveranza", la giovanissima protagonista di questo libro enigmatico svolge con zelo, puntualità e "con gentile professionalità" il suo lavoro: accogliere e soprattutto ascoltare i clienti dello specialissimo laboratorio creato dal signor Deshimaru nella sede fatiscente di un ex collegio femminile, ora destinato a raccogliere "esemplari". Insieme - le ha spiegato lui quando l'ha assunta - dovranno prendersi cura degli "esemplari" con amore: e ha pronunciato la parola "amore" con estrema lentezza. La ragazzina che chiede loro di conservare (dopo averli debitamente catalogati) i tre funghi che ha raccolto fra le ceneri dell'incendio in cui ha perso i genitori non tornerà mai a vederli, né mai tornerà il vecchietto che è venuto a portare i resti delle ossa calcinate del suo padda; ma avranno, come tutti gli altri "clienti", raggiunto il loro scopo: separarsi da ciò che hanno perduto tramutandolo in un "esemplare". Anche la narratrice, a causa di un incidente occorsole nella fabbrica di bibite dove lavorava prima, ha perduto qualcosa: l'ultima falange dell'anulare sinistro. E spesso si chiede dove sia finito quel pezzette di carne, quella sorta di "conchiglia rosa ciliegio, soffice come un mollusco". A poco a poco la solerte, docile impiegata si lascerà inghiottire, come da una ragnatela, dal mondo chiuso e ovattato del laboratorio, dal silenzio lancinante che vi regna. Fino al giorno in cui deciderà di consegnare anche lei qualcosa di sé.

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4 di 5 su 1 recensione

Surreale racconto giapponeseDi l. pietro-22 aprile 2012

Sono novanta pagine scarse, scritte con i caratteri grandi. Ma c'è tutto: equilibrio, pathos, fragilità e ansie, il debole soccombe al forte, magia, sogno e soprattutto segnali, da decifrare, senza fretta. Mi piace come narra la Ogawa, e davvero è un romanzo dove contano poco le parole ma soprattutto gli sguardi, i sussulti e le sensazioni. La storia è visionaria e inquietante, ancora di più il finale.