Ancora paura della fine del mondo? di Acreàstro Ennannellòro edito da Photocity.it

Ancora paura della fine del mondo?

Editore:

Photocity.it

Data di Pubblicazione:
26 novembre 2011
EAN:

9788866821014

ISBN:

8866821012

Pagine:
216
Formato:
brossura
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5 di 5 su 1 recensione

Abbuffata astronomicaDi M. Pierangiola-13 settembre 2012

Ho divorato il libro di Acreàstro Ennannellòro, un talento di uomo di scienza, nonostante egli non si ritenga tale. Il suo saggio nasce da una scoperta casuale, sfogliando lo Zingarelli: la definizione astronomica dell'Ariete. In uno stile pulito e coraggioso, che varia parametri ritenuti immutabili, l'autore dimostra con abbondanza di ripetizioni ad hoc, per chi fosse sprovveduto come me, quanto il tempo sia vagabondo. Per una lettura rapida che mi consentisse un'abbuffata di news astronomiche non da poco, ho tenuto come punti fissi lo spostamento dell'est nella zona di destra (come credevo fosse anche per i segni dello zodiaco) e il concetto di stagioni nomadi e stagioni cardinali. Molto interessante e senza dubbio vero, anche perché so che Dio è un'energia e dunque è davvero il motore primo, non si autodistrugge con fini del mondo a sproposito. Inoltre, credo anch'io da sempre che i cambiamenti dell'atmosfera terrestre siano mal valutati sul lungo raggio d'azione. Ma non sapevo quale azione. Con la scoperta di Acreàstro, si chiarisce. Un saggio di astronomia che pare fantasticato e invece diviene subito utilizzabile per togliere confusioni e paure. Bellissimi i disegni, imponente il suo studio, preciso e chiaro, anche se difficile da seguire; mi accontento di aver rapidamente compreso che anticipando di un mese in ogni era il calendario, tutto gira. Avevo letto, proprio da poco, che la stella polare indicante il nord, sarebbe cambiata negli anni a venire e che nel passato era un'altra. Lo avevo registrato senza capire. Ora è chiaro. Concordo totalmente con l'autore per quanto riguarda l'effetto disastroso, mortale, della paura negativa. Un'altro chiarimento è perché allontanandosi dal Sole ci sia l'estate. Riguardo all'omosessualità, nessuno sembra riflettere sul fatto che escano sempre da famiglie eterosessuali, quindi non vedo che paura avere di una coppia gay. Stupendo il passo dell'autore sul permettere a Cristo di servire invece di servirlo o servirsene. E' iconoclasta, bello, geniale.