Anatomia della pace. Come risolvere le origini dei conflitti

Il conflitto è presente ovunque. I luoghi di lavoro, le nostre case, le comunità sono piene di conflitti. Il problema è che non ci sono abbastanza persone in grado di capire cosa fare per evitarli. L’Executive Coaching Survey del 2013 della Stanford University, ad esempio, ha rivelato che i CEO a capo delle varie aziende ritengono che la cosa in assoluto più importante sia migliorare le proprie capacità di risoluzione dei conflitti. Uno studio rivolto ai genitori darebbe, molto probabilmente, risultati simili.
Perché resta così tanta confusione per una cosa così necessaria? Il motivo è che in una situazione di conflitto, come nei giochi di prestigio, la gente vede solo il risultato e non si accorge di cosa succede davvero. Ad esempio, noi diamo per scontato che le persone in conflitto tra loro vogliano trovare una soluzione. Tuttavia, questo è vero solo in parte. I genitori che litigano con i figli vogliono che i litigi finiscano, gli impiegati che lavorano per manager dispotici vogliono por fine al loro despotismo, i cittadini di nazioni deboli vogliono essere trattati con rispetto. Eppure, tutte le parti in conflitto aspettano la stessa cosa: aspettano che siano gli altri a cambiare. Non c’è da stupirsi quindi se i conflitti non si risolvono e i problemi restano insoluti.
A quanto pare, le persone in conflitto danno più valore ad altre cose che non alla soluzione dei problemi. Anatomia della Pace ci dice cosa sono queste cose e dimostra come i conflitti, a casa e nel mondo, derivino tutti dalla stessa causa. Il libro ci mostra inoltre come noi, in maniera sistematica, interpretiamo male tale causa e, pur senza volerlo, perpetuiamo proprio i problemi che, secondo noi, stiamo cercando di risolvere.
La prima edizione di questo libro è stata pubblicata nel 2006. Da allora è stata stampata in venti lingue ed è diventata, e continua
ad essere, un bestseller nel campo della risoluzione dei conflitti. Questa seconda edizione è stata ampliata e contiene un’appendice che fornisce un ausilio ulteriore per l’applicazione dei concetti esposti.
Anatomia della Pace è stata essenziale per superare il lavoro a compartimenti stagni di certe organizzazioni, trasformando le metodologie e i risultati basati sull’applicazione di normative rigide, fornendo gli strumenti per risolvere i conflitti in ambito
universitario, risolvendo le vertenze tra vertici aziendali e sindacato e salvando matrimoni e altre relazioni. Leader di aziende e uffici governativi, genitori, professori e consulenti usano il libro come guida per trovare soluzioni ai problemi più difficili da risolvere.
Anatomia della Pace parte da una storia. Yusuf al-Falah, un arabo, e Avi Rozen, un ebreo, hanno entrambi perso il padre per mano degli esponenti dell’etnia opposta. Il libro racconta come siano riusciti a trovare un punto di incontro tra loro due, come adesso riescano ad aiutare genitori e figli a risolvere i loro contrasti e come anche noi possiamo trovare una via d’uscita ai conflitti in cui siamo intrappolati.
Chi ha letto il nostro libro precedente, Leadership e Autoinganno, riconoscerà uno dei personaggi principali: Lou Herbert. Anatomia della Pace riporta i lettori al periodo in cui Lou scopre per la prima volta le idee che avrebbero in seguito trasformato la sua famiglia e la sua azienda.
Sebbene alcune delle storie del libro siano ispirate a fatti realmente accaduti, nessuno dei personaggi o delle organizzazioni descritte si riferisce a una persona o un’organizzazione specifica. Sotto molti aspetti, questi personaggi rappresentano tutti noi. Hanno in comune con noi punti di forza e debolezze, speranze e disperazione. Come noi sono alla ricerca di una soluzione ai problemi che ci opprimono. Loro sono noi, e noi siamo loro. È per questo che quello che scoprono ci offre una speranza. Perché speranza? Perché i nostri problemi, come i loro, non sono ciò che sembrano. E questo è per noi una sfida e un’occasione allo stesso tempo.