Anatomia dell'irrequietezza di Bruce Chatwin edito da Adelphi

Anatomia dell'irrequietezza

Editore:

Adelphi

Collana:
Gli Adelphi
Edizione:
3
A cura di:
J. Borm , M. Graves
Traduttore:
Salvatorelli F.
Data di Pubblicazione:
9 febbraio 2005
EAN:

9788845919480

ISBN:

884591948X

Pagine:
223
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Anatomia dell'irrequietezza

Si tratta di "un viaggio con Chatwin alla scoperta di Chatwin": forse mai come in questo libro (soprattutto nelle notizie autobiografiche e nella lettera al suo editore Tom Maschler) Chatwin è stato prossimo a rivelare che cosa stava al fondo del suo essere e della sua inquietudine di uccello migratore, devoto per istinto alla "alternativa nomadica". Ma perché il nomadismo può proporsi come alternativa alla cosiddetta civiltà? Le risposte si delineano di pagina in pagina attraverso scritti che abbracciano vent'anni di vita breve, intensa, errabonda, dal 1968 al 1987, e rispecchiano le varie incarnazioni di Chatwin: esperto d'arte e archeologo, giornalista, esploratore e narratore. Sono racconti brevi, storie e schizzi di viaggio, ritratti.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 4 recensioni

Anatomia dell'irrequietezzaDi A. Livio-30 ottobre 2010

Di questo autore ho letto molto perchè anche a me piace camminare. E' sicuramente una forma di meditazione molto importante e praticata (relativamente) da parecchie persone. I suoi libri però non mi sembrano molto importanti ma godibilissimi.

Anatomia dell'irrequietezzaDi M. Gina-30 settembre 2010

Non amo particolarmente il viaggiatore Chatwin. Credo sia colpa del fatto che il Viaggio ha per me dimensioni che difficilmente uno scrittore che non sia Omero, o Dante magari, può riuscire a mettere per iscritto. Eppure questo libro ha un valore diverso dagli altri: qui si parla del viaggiare in quanto concetto, non si racconta semplicemente un viaggio. E questo può contribuire a chiarire indirettamente aspetti dell'autore che non sempre la lettura dei suoi classici (in Patagonia, Le vie dei Canti ecc) riesce a comunicare. Particolarmente interessante la parte riguardante il nomadismo, oltre che particolarmente ben riuscita la critica, neppure troppo velata, a K. Lorentz o la descrizione quasi barocca delle ville di Capri. Buon libro da fine vacanza.

ecletticoDi m. ugo-20 settembre 2010

Un libro non facile, in cui Chatwin più di una volta si lascia andare a virtuosismi letterari che rendono la lettura non molto scorrevole, ma nel complesso è un libro molto interessante che mette una gran voglia di partire, di lasciare tutto alle spalle e di sentirsi (almeno nei sogni) un po' nomadi.

nostalgia per la sua irrequietezzaDi f. daniele-28 agosto 2010

Una raccolta di scritti di diversa provenienza: recensioni, piccoli racconti, tasselli per descrivere quella stupenda intelligenza che era Bruce Chatwin. Come non riconoscersi nella perenne e ciclica spinta all'evasione, ma in Chatwin così ben integrata dalla cultura e dal gusto, dall'amore per la vicenda umana. Un osservatore calato nella realtà, che la subisce e la interiorizza, partecipe razionale, intenso interprete.