Anarchico il pensier... (fra libertari, preti, alpini e maestri) di Giovanni Lugaresi edito da Neri Pozza

Anarchico il pensier... (fra libertari, preti, alpini e maestri)

Editore:

Neri Pozza

Data di Pubblicazione:
2000
EAN:

9788873057697

ISBN:

8873057691

Pagine:
160
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Trama Anarchico il pensier... (fra libertari, preti, alpini e maestri)

Non c'è soltanto ""mezza"" Romagna, coi suoi personaggi originali, a volte bizzarri, sempre comunque ben radicati in un humus che faceva del galantomismo uno dei suoi elementi costitutivi principali, in questo libro di Giovanni Lugaresi. Fra libertari, preti, alpini e maestri, ecco uno spaccato di vita, di ambienti e di personaggi, ovviamente, più ampio e articolato. Sono storie e memorie, uomini e luoghi che l'autore ha vissuto; sì, perché si vivono anche le memorie e le persone e i luoghi che si sono conosciuti e amati. E Lugaresi, in oltre 35 anni di professione giornalistica ne ha conosciuti tanti.Nel libro si incontrano personaggi che della Romagna fanno parte (e alla Romagna hanno dato lustro), ma che appartengono, poi alla storia del costume e della cultura: da Marino Moretti a Leo Longanesi, da Quei preti di una volta così cari e così amabili, a Cecè “ultimo vitellone”. Un capitolo tutto particolare riguarda quell'evento che fece epoca e che vide insieme un romagnolo “doc”, Walter Della Monica, con un veneto “doc”, Toni Comello dare vita al “Trebbo poetico”. E poi ci sono i luoghi: Dante nel suo bel San Francesco, A Polenta fra poesia e musica, cioè con il Carducci della famosa ode e con Francesco Balilla Pratella che la musicò, fino a San Mauro e i ricordi pascoliani. E c'è ancora dell'altro, e tanto, di altro, in Anarchico il pensier… e quel “dell'altro” è rappresentato dalla esperienza, dalla vita di Lugaresi, giornalista che alla soglia dei 60 anni ha voluto anche far riferimento a storie della sua personale autobiografia che susciteranno senz'altro interesse, divertimento e – perché no? – motivo di riflessione. Si vedano i capitoli Antifascismo di famiglia, Un bambino prodigio compagno di classe. Avanti ancora. Ci imbattiamo in quel mondo alpino al quale l'autore non appartiene, ma che ben conosce e che ama, attraverso la letteratura (da Jahier e Monelli a Bedeschi e Rigoni Stern) e attraverso le esperienze di vita – sì, perché Lugaresi le penne nere le ha frequentate, le frequenta, e le ha viste all'opera, nella loro azione di pace, di solidarietà, soprattutto col viaggio in Russia per la costruzione di quell'asilo-scuola materna che l'Associazione nazionale alpini ideò, progettò, finanziò e costruì con le mani dei suoi soci a Rossosch nel cinquantennale della battaglia di Nikolajewka. E ci sono pure i muli degli alpini, nonché quell'eroico e santo prete, cappellano militare della Tridentina che fu don Carlo Gnocchi. Infine, ecco quei luoghi del cuore e della fede ai quali Lugaresi è (non da oggi) legatissimo. Si tratta dell'abbazia benedettina di Praglia, ai piedi dei Colli Euganei, coi ricordi di Antonio Fogazzaro e di alcuni cari monaci che non sono più, e l'eremo del Monte Rua, nel cuore dei Colli Euganei, dove vivono otto anacoreti e dove l'autore ha trascorso un breve periodo in prossimità del 2000 condividendo la quotidianità di quegli eremiti. “Storie e memorie”, “Uomini e luoghi”, insomma, che rispecchiano più che mai l'interesse, la passione, il sentimento e la cultura di questo ravennate trapiantato nel Veneto che continua a sentirsi e a proclamarsi romagnolo."

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