L' alveare assopito di Angela Caccia edito da Fara
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L' alveare assopito

Editore:

Fara

Collana:
Spiccioli
Data di Pubblicazione:
2022
EAN:

9788892930704

ISBN:

8892930702

Pagine:
72
Formato:
rilegato
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Descrizione L' alveare assopito

«Se scrivere è morire a sé stessi, generare un altro sé; se scrivere è una deviazione dall'io, allora quell'altro sé s'accampa in ognuno di noi e ci parla con una voce, nostra e tuttavia diversa, distante, creando crepe profonde ("Io / crepa di tempo" si definisce Caccia) nel grigiore dell'agire diurno, nell'incarnato del proprio essere ("la difficoltà di essere rosa", appunto vita incarnata che nel sentire sa, ottiene conoscenza).» (Davide Zizza)

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5 di 5 su 1 recensione

Quando la classe non è acquaDi M. Renzo-12 dicembre 2022

Già il titolo di questa raccolta mi ha incuriosito, perché ho pensato a unarnia, sempre brulicante di api al lavoro, silenziosa nei mesi invernali mentre gli insetti provvedono al riposo stagionale. Mi sono detto che forse il titolo vuole significare un momento di quiete, di riflessione dellumanità sempre presa dalla frenesia del lavoro, dagli impegni quotidiani, da faccende consuete o anche inventate in un una società che sembra trovare la sua ragione di essere solo nella rincorsa del successo e del guadagno. E stata unimpressione e come tale la riporto per spiegare come io abbia poi affrontato la lettura delle poesie che non sono monotematiche e per certi aspetti è tanto meglio, ci sono più occasioni per divertirsi. Sono rimasto colpito inoltre dalla ricerca del colore, sì perché non poche poesie hanno a che fare con i colori, che finiscono con il diventare tante pietruzze di un mosaico che, accostate, danno immagini alla silloge. Il po di verde sconsolato annusava ovunque luce rovistava in sacche di grigio ed abbandono la condanna del colore fu la fatica di nascere rosa Navigatori del liquido celeste in formazione serrata verso rotte radiose sui tanti canti della terra Si spegne lazzurro e la senti strisciare arrampicarsi cadere e nel tonfo asfaltare lopaco Forse, mi sono detto, la fonte di ispirazione è stata unica ed è arrivata al punto di dare alle pennellate di colore la vena di un artista, un grande artista: Questa finestra ora incupita era un Van Gogh. Con ogni probabilità sono stato tuttavia troppo impulsivo, troppo precipitoso, perché i colori rappresentano una parte, peraltro abbastanza esigua delle poesie, ma non essendo la silloge monotematica sono presenti altri argomenti di cui scrivere, come ho potuto apprezzare soprattutto nel caso della natura: Infallibile regia della natura partecipiamo al congedo della rondine sulla rampa ripida dellautunno e tutti a cercare lultima rosa. Certo se è più piacevole leggere poesie che trattano più argomenti però è più difficile scrivere poi una recensione, si corre il rischio di essere prolissi, di divagare un po troppo, insomma si rischia di porre lautore in secondo piano. Se è poi vero che lAutore, con la a maiuscola, è in quanto tale per la qualità del suo prodotto, non posso che piacevolmente constatare che anche qui ritrovo quellAngela Caccia sensibile, precisa, raffinata e armonica che ho potuto apprezzare in tanti lavori precedenti. Verrebbe da dire, e non si sbaglierebbe, che la classe non è acqua. Al riguardo basta leggere questi pochi versi, presi da alcune poesie: Le case basse di un villaggio di pescatori la riva a poche spanne il rumore della risacca come certi rosari nella bocca degli anziani le barche un po tediate al pari di auto in sosta al market; Il cielo di stanotte sta in una ciglia di luna intorno e distanti costellazioni; Dellalba ladagio di suoni furtivi come piccole ossa di uccelli che sgranchiscono. Credo che sia possibile per tutti rilevare le felici scelte creative, vere e proprie invenzioni che in poche parole propongono visioni e atmosfere di grande effetto, e non si tratta di preferenze determinate da virtuosismo, ma di periodi che sono strettamente legati alla poesia e al concetto che si vuole esprimere, perché è evidente come il risveglio del mondo allalba presenti una serie di suoni che piano piano si espandono, superando la soglia del silenzio, e annunciando, con il sole che sorge, il nuovo giorno. In così poco cè molto, direi cè tanto, e soprattutto non asetticamente, con grazia, e questa è la poesia che dona la a maiuscola allautore. Non è un caso pertanto se ha vinto anche questo premio nel periodico concorso indetto dalleditore, ma attenzione, io non mi faccio influenzare dai risultati, il valore di unopera è intrinseco, indipendente da coppe e medaglie, e qui cè tutto, per il piacere di chi leggerà e anche per la soddisfazione che ho ritratto scrivendo la presente.