L' altro nome dell'amore

Arrivato sulla spinta di "Uccelli di Rovo", questo libro è stato in parte messo in ombra dal predecessore. Tuttavia, a leggerlo, le emozioni si susseguono e con esse la profonda umanità di questa vicenda, che pure è un po' tirata. La crocerossina Langtry e i suoi pazienti, in una cellula di ospedale militare nell'Australia che si avvia alla fine del conflitto mondiale nel 1945, si imprimono con fermezza nell'immaginazione di chi legge. Gli sviluppi sono forse criticabili, mentre non lo è la decisione di Sister Langtry di andare a concludere la sua vita lavorativa in un manicomio. Libro molto plastico, in cui la dimensione romanzesca lascia egualmente lo spazio a forti e importanti riflessioni. Molto consigliabile.