Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita. Filosofia e strategia di chi ce l'ha fatta di Simone Perotti edito da Chiarelettere

Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita. Filosofia e strategia di chi ce l'ha fatta

Collana:
Reverse
Data di Pubblicazione:
8 ottobre 2009
EAN:

9788861900851

ISBN:

8861900852

Pagine:
190
Formato:
brossura
Argomento:
Consumismo
Acquistabile con la

Descrizione Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita. Filosofia e strategia di chi ce l'ha fatta

Ne abbiamo abbastanza. Lavorare per consumare non rende felici. Lo sappiamo tutti, ma come uscirne? Cambiare vita da soli sembra una scelta troppo faticosa. Addirittura impossibile. Invece no. Il downshifting ("scalare marcia, rallentare il ritmo") è un fenomeno sociale che interessa milioni di persone nel mondo (complice anche la crisi). Ma non si tratta solo di ridurre il salario per avere più tempo libero. Simone Perotti propone qui un cambio di vita netto, verso se stessi, il mondo che ci circonda, le abitudini, gli obblighi, il consumo. La rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci la nostra vita per essere finalmente liberi. Come ha fatto l'autore, che racconta la sua esperienza entrando nel merito delle conseguenze economiche, psicologiche, esistenziali, logistiche. Dire no non basta per essere felici. L'insicurezza economica cui andiamo incontro è anche un'occasione per ripensarci.

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
3 di 5 su 5 recensioni

I SOGNI NON HANNO TARGETDi C. Merilisa-2 giugno 2011

Un libro scritto bene che ho letto con piacere e rispetto per il racconto di un'esperienza di vita diversa dalla mia e che mi ha dato diversi spunti di riflessione. Però io credo e spero che cambiar vita non sia un lusso per pochi, ma un'esperienza possibile per tutti quelli che hanno motivazione, coraggio e passione, anche se non sono super manager in crisi. Mi auguro che qualche editore pubblichi la storia anche di queste persone, che non hanno i contatti "giusti", ma sicuramente sono portatori sani di storie vere e profonde.

Ovvero la scoperta dell'acqua caldaDi B. Micaela-26 marzo 2011

Ciao, sei un mega dirigente? Sei un amministratore delegato sulla via del tramonto? Sei un giovane rampante che ha bruciato le tappe della sua carriera lavorativa? No? Allora riponi pure questo libro lì dove lo hai trovato e dedicati ad altro. Accattivante il titolo di questo volume, vero? Solo a leggerlo senti già in bocca il gusto della rivincita! Pensi: "Ohhh, finalmente qualcun altro come me che si è rotto le balle di superiori malati di potere e inetti. Mi avete subissato di vessazioni, ma adesso ve la do io una bella lezione! Mollo tutto e vivo meglio di voi! Tiè!". E invece invece arriva la barata sui denti. Perché tra le numerose pagine condite di autocelebrazione ("Io, che quella volta ero in riunione con Romiti", "Io, che ero un trentenne rampante già a capo di realtà internazionali d'eccellenza") ti si presenta l'amara verità. Il downshifting tanto decantato vale solo per chi guadagna tra i 3500 e i 5500 euro netti mensili. E i poveretti che sono precari? E quelli che guadagnano appena 1000 o 1300 euro al mese? A loro è dedicato un breve paragrafo, giusto per dare un contentino. Giusto per dare una pacca sulla spalla e dire con sguardo compassionevole "Dai, ce la puoi fare anche tu" (Forse). Caro Simone Perotti, non ce la conti mica giusta. Ci dici che hai mollato tutto, che vivi senza lo stress lavorativo, che l'altro giorno alle 8 guardavi con curiosità la gente che si affannava verso i posti di lavoro mentre tu sorseggiavi allegro e paciocco un cappuccino al bar, ammirando l'azzurro del cielo e pensando "Che bello essere senza pensieri" (e qui, perdonami, ma qualche improperio te l'ho mandato). E poi se ci si sofferma un attimo a pensare si scopre che non è proprio vero che vivi d'aria e i ricavi derivanti dalle vendite dei tuoi libri? E i corsi estivi come skipper? E le comparsate in tv? E i tuoi blog? E la tua attività saltuaria come free lance? Scusa, ma tutto questo stride un po'. Non credo che tu faccia tutto ciò per beneficenza I tuoi consigli poi mi paiono un filino scontati: invece di andare a lavoro in auto, vai in bici; invece di uscire tutte le sere a fare l'happy hour a milano, contieniti e fallo solo nel fine settimana; vivi sostenibile (eh? ). Perbacco, ci manca solo che tu ci dica "Se riesci, lavati meno che puoi, così risparmi anche sull'acqua". Comunque io sono già contenta così, perchè nel mio piccolo ho iniziato il lento e faticoso processo di downshifting: invece di comprare il tuo libro, ho risparmiato e l'ho preso in biblioteca. Sono ganza, eh? Apprendo subito, vero? Ok, ora ti lascio perchè ho da preparare le crostate e le conserve che venderò con il mio piccolo banchetto alle sagre paesane. Sai, non ho molta passione per la vela io, ognuno si arrangia come può. Se ti capita, dai un'occhiata da lassù anche a noi poveri tapini che magari arranchiamo tra le difficoltà quotidiane (e per difficoltà non intendo l'eterna ansia di non sapere dove parcheggiare il Porsche Cayenne). Dacci i tuoi consigli, chè una mano la si accetta sempre volentieri.

Si può fareDi B. ROVENA-8 marzo 2011

Imparare a consumare di meno, produrre di meno, inquinare di meno. Mangiare di meno inteso come non sprecare. Perfino il cibo va sprecato, nella società del consumismo. In realtà, tutto quello di cui ci attorniamo, ci occorre veramente? Oppure sono le leggi di mercato che ci convincono di questo? Cominciamo a guadagnare meno: con la crisi, è gioco-forza.

facile a dirsiDi G. Baldassare-29 settembre 2010

“Lasciare tutto e riprendersi la vita”: una sorta di monito che l’autore fa prima a se stesso e poi al lettore, invitando chi legge a rivedere la concezione che si ha di sé,dei rapporti con gli altri e con il mondo.

a parole tutto si può fare..Di i. rosella-9 luglio 2010

Ho letto questo libro incuriosita dal titolo..chi non vorrebbe lasciare il lavoro e vivere di rendita all'ombra di una palma ai caraibi?..le teorie di Simone Perotti sono sacrosante..peccato che metterle in pratica non sia cosa facile soprattutto per chi non guadagna 5000 euro al mese...La realtà è un'altra