L' accademia Pessoa
- Editore:
Einaudi
- Collana:
- Einaudi. Stile libero
- Data di Pubblicazione:
- 4 settembre 2007
- EAN:
9788806188832
- ISBN:
8806188836
- Pagine:
- 185
- Formato:
- brossura
Trama L' accademia Pessoa
Nella soffitta polverosa di Montevideo, in cui per anni ha perso tempo a ubriacarsi e a plagiare i grandi classici della letteratura universale, lo scrittore fallito Alonso Novarro, presidente dell'accademia per illetterati "Fernando Pessoa", un'associazione segreta di nemici dei romanzi, viene trovato impiccato da Hamete Benengèli, traduttore e nano. Accanto a lui un misterioso scritto in spagnolo nel più perfetto stile ottocentesco: la traduzione dei capitolo ventinovesimo dei "Promessi Sposi" di Manzoni, che Manzoni non si è mai sognato di scrivere...
Recensioni degli utenti
L'accademia Pessoa-5 agosto 2011
Buoni molti motivi che si intrecciano in una trama che non rende le attese che suscita, nel complesso un sufficiente scritto che stimola un po' il cervello, anche se non il cuore. Come un algido Baricco, senza il fuoco della passione. Certo è che i libri che parlano di libri sono per me un'attrazione fatale. Qui, inoltre, l'idea non è male: una confraternita che (senza dirselo, o confessarlo) scrive raccordi tra i classici di modo che Pinocchio altro non sia che la continuazione dei Promessi Sposi e questo la continuazione del Don Chisciotte, o del Conte di Montecristo e così via creando una specie di biblioteca borgesiana, ma creando anche un "mostro" che per poter vivere deve alla fine distruggere i propri creatori. A volte sembra una trama gialla e ci si aspetta di trovare colpevoli, moventi e spiegazioni annesse. Poi si riflette e si scopra che il nome del protagonista (nano fuggito dal Marocco) non è altro che quello riportato da Cervantes come scrittore originario del Chisciotte di cui lui non fa che la traduzione in spagnolo. Alla fine, tanta la carne al fuoco. Irruenta e piena di buone intenzioni, ma a volte val meglio passare un po' di tempo (anche tanto) tra piatti macrobiotici. "scrivere è brutto ma noi non riusciamo a farne a meno, perché l'arte è la prova che la vita non basta; perché c'è una felicità segreta nel complicarsi l'esistenza che, come tutte le felicità più pure, non vuole essere spiegata"