Abbecedario
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Biblioteca Adelphi
- A cura di:
- A. Ceccherelli
- Data di Pubblicazione:
- 9 febbraio 2011
- EAN:
9788845925511
- ISBN:
884592551X
- Pagine:
- 327
- Formato:
- brossura
Descrizione Abbecedario
Nella nona decade della sua vita, alle soglie del nuovo millennio, Czeslaw Milosz decide di raccontare il suo Novecento. Comincia allora a rovistare nei cassetti della memoria e ne trae figure, luoghi, fenomeni: un fulgido mosaico di vicende proprie e altrui che spaziano da un continente all'altro, da un'epoca all'altra, delineando una personalissima enciclopedia del secolo appena trascorso, un alfabeto di ricordi e riflessioni sulla civiltà occidentale. Ma, come sempre, la memorialistica di Milosz scaturisce non già dall'impulso a eternare sé e il proprio vissuto, bensì dall'esigenza di testimoniare, anzi di perpetuare il mondo, meraviglioso e terribile. Milosz rinuncia così al ruolo di protagonista per assumere quello di regista, chiamando in scena grandi attori e piccole comparse, mosso dal duplice intento di " salvare " tutto ciò che in un modo o nell'altro ha avuto un ruolo nella sua vita, e di riflettere sul proprio tempo. Non stupisce quindi che accanto a medaglioni imprescindibili per un grande intellettuale - come quelli su Rimbaud, Schopenhauer, Whitman, Dostoevskij o Baudelaire - compaiano riflessioni sulla pittura di Edward Hopper, sull'alchimia o sul buddhismo; che "la fine del capitalismo" o "la stupidità dell'Occidente " si specchino nei lemmi dedicati al mondo russo-sovietico; che i commenti sulla " spietatezza " o sulla " blasfemia ", sul " pregiudizio " o sulle " lettere anonime " stemperino le loro note amare nel fascino di paesaggi nordici o mediterranei.
Recensioni degli utenti
Ogni tanto acutissimo ma un po' spocchioso-25 maggio 2012
Abbecedario è un glossario. Un glossario del secolo trascorso attraverso gli occhi di Czeslaw Milosz. Dunque un Novecento certamente frammentario come non può essere altrimenti, per quanto lo scrittore sia stato oltre che un multiculturalista di stirpe anche un grande osservatore. Immagino però che la lettura di questo volume non possa intrigare anche solo minimamente chi non conosce bene l'autore perché è spesso abbastanza egotico e, volendo, arrogante e borioso.
Abbecedario-4 agosto 2011
Il genio di Milosz non è messo in discussione, ma questa raccolta è veramente troppo programmatica. Davvero di scarso appeal per chi non e' interessato alla poesia e letteratura polacca - come me - o a chi ha scarsa curiosità per figure probabilmente di spicco 50 anni fa in una certa parte del mondo, ma che sono oramai scomparse da qualsiasi memoria. Ecco, quello che mi si attacca, pagina dopo pagina, e' la totale e assoluta vacuità dell'essere e la sua disattenta disintegrazione nei mille e minuscoli meccanismi della Storia. Poi ogni tanto qualche bella pagina universale, ma poche. Abbandonato alla P