Le 120 giornate di Sodoma di François de Sade edito da Guanda

Le 120 giornate di Sodoma

Editore:

Guanda

Edizione:
4
Traduttore:
Fiocchi A.
Data di Pubblicazione:
31 ottobre 2007
EAN:

9788860880352

ISBN:

8860880351

Pagine:
512
Formato:
brossura
Argomento:
NARRATIVA CLASSICA (PRIMA DEL 1945)
Disponibile anche in E-Book
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Trama Le 120 giornate di Sodoma

Ispirato alla moda delle storie naturali settecentesche, "Le 120 giornate di Sodoma" - terminato da Sade nel 1785 nel carcere della Bastiglia - è una vera e propria tassonomia delle passioni umane o, diremmo oggi, delle perversioni. In un crescendo ossessivo, con un linguaggio che si fa annotazione e a volte frammento, il romanzo segue le vicende di quattro "libertini" e la loro paradossale sperimentazione di "sregolatezze" rigidamente regolate, di una lussuria senza freno ma non senza ordine. È un viaggio nell'intimo del desiderio umano, in territori inconfessati e segreti, oltre le ipocrisie e le reticenze dell'educazione. Con quest'opera grandiosa e terrificante, dettata da una disperazione e da un coraggio straordinari, Sade ha segnato una tappa decisiva nel processo di conoscenza di sé dell'uomo occidentale.

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3 di 5 su 4 recensioni

Spirito criticoDi c. alessandra-1 febbraio 2013

Il consiglio che posso dare a chi dovesse "masochisticamente" decidere di sperimentare una lettura del genere è di non considerarla come meramente erotica ma piuttosto come una sorta di testo adatto a studi sociologici. Si discute di cattiveria, perversione, di istinto? Non lo so, di certo leggere di questo è come scavare nella psiche umana e a volte venire a conoscenza di certe sue dinamiche senza una preparazione adeguata può turbare profondamente. Leggetelo ma fatelo con spirito critico di tipo quasi scientifico altrimenti vi travolgerà.

La noia dei ricchiDi r. laura-14 agosto 2011

Non sono riuscita a leggerlo tutto, e quel poco che ho letto l'ho trovato talmente volgare da diventare banale. Non credo che la maggior parte dell'umanità si riconosca nelle attività sessuali svolta dai personaggi descritti. Ritengo che la perversione sia insita nell'essere umano come lo è nel gatto che uccide lentamente un uccellino solo per gioco o nella mantide che uccide il maschio dopo l'accoppiamento. Nella natura però ci sono sempre delle ragioni ad atti "apparentemente brutali", ma ciò che compiono i personaggi del libro non ha legame nè con l'uomo nè con l'animale. Ma la cosa più triste è che personaggi così e ancor peggio di così esistono anche nella realtà. Si è vero, in fondo Sade ha avuto il coraggio, o la sfrontatezza di descrivere personaggi perversi e sicuramente l'uomo è capace di spingersi ancora più oltre nella cattiveria e nel provocare dolore, fino ad arrivare al non-umano. Ma cosa c'è di bello nel leggerlo?

Il peccato di non godereDi g. cristina-10 febbraio 2011

Dietro i racconti di sconcezze e libertinaggio, troviamo la filosofia personale di un grande scrittore che si è dedicato anima e corpo a sconfiggere quelli che erano i luoghi comuni della società dell'epoca, fatta di superficiali apparenze e bon-ton. De Sade, con le sue storie, scardina a fondo questa torre fatta di falsi atteggiamenti sino a sconvolgere profondamente l'animo e soprattutto il corpo, dedicandosi con particolare godimento all'infliggere ai ragazzie torture che vanno al di là dell'umana sopportazione. Truculento nella descrizione delle sofferenze inflitte nelle sue pagine finali. Uno scrittore unico nel suo genere. Consigliato.

Il Divin MarcheseDi S. Davide-20 ottobre 2010

Grandissima opera di De Sade. Disgrazziatamente non si salvò dall'incendio alla Bastiglia perciò rimase incompleta. Ma è pur sempre un libro di uno dei più grandi scrittori mai esistiti.