Descrizione Il volto ritrovato
Un commando dà fuoco a un autobus, le lamiere si arroventano, la pelle dei passeggeri cola via e una donna dal volto velato e dagli arti di legno, nata da quelle fiamme, divora la testa di un ragazzino. Testimone di questa scena è Wahab, un bambino libanese che ha appena compiuto sette anni e che di lì a poco abbandona la sua casa. Si trasferisce in «un paese lontano e piovoso», dove la vita trascorre normalmente fino al suo quattordicesimo compleanno, un giorno molto importante per lui: Wahab improvvisamente non riconosce più i volti della sorella e della madre, per lui sono due estranee. Il tempo si inceppa, entra in una linea d'ombra nella quale tutto si disgrega e si sfalda, come i corpi che da piccolo ha visto sciogliersi nell'attentato terroristico in Libano. Wahab teme d'essere impazzito e decide di scappare di casa. E l'inizio di un viaggio, di formazione e onirico insieme, durante il quale incontrerà un mendicante che gli donerà la parola "pervinca", scoprirà che l'unica cosa che può sconfiggere una paura infantile è un'altra paura infantile e, infine, giungerà in un atelier dove, diciannovenne, attraverso la pittura cercherà di riappropriarsi del volto della madre. L'universo di Mouawad è già tutto in questo suo primo romanzo: il trauma della guerra, la ricerca dolorosa dell'identità, la lotta contro i fantasmi dell'infanzia, la necessità di dire l'indicibile, la sublimazione nell'arte, la parola salvifica... Un intreccio di temi, motivi ricorrenti, vere ossessioni che si ripresentano nel romanzo successivo, "Anima".
Recensioni degli utenti
Amato alla follia-14 marzo 2018
In questo libro vengono raccontati i primi 19 anni della vita di Wahab: la vista di un attentato a soli 6 anni, la guerra in Libano, il trasloco, l'incapacità a 14 anni di riconoscere il volto di chi l'ha messo al mondo, la fuga reale dalla famiglia e la fuga metafisica da se stesso. Rabbia, risentimento, incubi, la facciata di calma per il quieto vivere e l'arte come veicolo dei propri sentimenti e come strada per ritrovare "il volto dimenticato". Tutto questo fino a raggiungere l'ultimo capitolo: "Le cose non sono cambiate. Semplicemente peggiorate". Le ultime 60 pagine meritano da sole tutto il libro.