Le voci di Marrakech. Note di un viaggio di Elias Canetti edito da Adelphi

Le voci di Marrakech. Note di un viaggio

Editore:

Adelphi

Collana:
Gli Adelphi
Edizione:
3
Traduttore:
Nacci B.
Data di Pubblicazione:
12 maggio 2004
EAN:

9788845918681

ISBN:

8845918688

Pagine:
126
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Le voci di Marrakech. Note di un viaggio

Elias Canetti soggiornò per un certo periodo a Marrakech, nel 1954. Il grande lavoro su "Massa e potere" era giunto a un momento di stasi e lo scrittore sentiva il bisogno di nuove voci, di voci incomprensibili, come quelle che lo avvolsero nella splendida città marocchina. Vagando per i suk, per le strette vie, per i mercati e le piazze, fra cammelli, mendicanti, donne velate, cantastorie, farabutti, ciechi e commercianti, Canetti capta forme e suoni: "gli altri, la gente che ha sempre vissuto là e che non capivo, erano per me come me stesso".

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4 di 5 su 4 recensioni

Canetti come non l'avete mai vistoDi C. Gloria-21 febbraio 2017

Piacevolissimo libro, leggero e breve. Un diario di viaggio che non ci si aspetta da un saggista come Canetti. L'ho trovato particolarmente ricco e vivace, ma allo stesso tempo molto breve, come un bagno al mare.

In viaggio con CanettiDi M. Giovanni-28 marzo 2012

Canetti a prima vista in questo libro sembra l'ennesimo autore di resoconti di viaggio, anche se già nei primi attimi spiazza un po' il lettore con le descrizione di tre poveri cammelli vittima di malattie e maltrattamenti; più in la, però, l'osservatore si sente sempre più attirato dalle cose su cui di solito i turisti trascurano, in particolare dalle voci: voci che, non parlando l'arabo, si riducono al fascino dei puri fonemi, e che, come accade per il misterioso diseresato dell'ultimo capitoletto, a volte sono davvero puro suono arcaico. In mezzo, vi si trovano frammenti di storie, figure stagliate, anche se accennate con poche pennellate, di donne col velo, di bambini, di matti, di mercanti, di accattoni, di fachiri, di ebrei, di ostesse e di mantenuti stupendi e impenetrabili: un mondo labirintico, ambiguo e sempre con un retrogusto angosciante che la prosa in apparenza sciatta di Canetti sa fare stillare con maestria.

Con Canetti a MarrakechDi S. Sofia-5 marzo 2012

Canetti ci porta con sé nelle strade, nei souk, nei mercati, nelle piazze di Marrakech dandoci la sensazione di appartenere da sempre a questa città. Possiamo vedere le carovane di cammelli approssimarsi alle mura dell'antica capitale, sentire i forti odori che riempiono l'aria, essere colpiti dalla verietà dei colori che ci sorprendono entrando nei souk e osservare da vicino i mercanti di tappeti, i gioielleri, i venditori di spezie e di articoli in pelle, sentire il caldo soffocante delle piazze e il fresco ombroso delle case, incontare personaggi affascinanti.

Ascoltare le voci di lontanoDi B. Valerio-8 luglio 2010

La scrittura suadente ed espressiva di Canetti prende per mano come una guida fidata il lettore e lo conduce per le vie color ocra e per i volti arabi e berberi di Marrakesh, città allora alle soglie della fine del dominio coloniale francese. Canetti è visitatore e indagatore curioso e attento dell'anima interculturale arabo-giudeo-africana dell'antica capitale imperiale marocchina. In tal senso una delle parti più belle del libro è l'incontro con un venerabile anziano della comunità ebraica di Marrakesh, del quale Canetti fornisce una descrizione di straordinaria vivezza, che permette al lettore di sentire la forza spirituale di quel vegliardo, grazie alla potenza evocativa dello scrittore ebreo. Canetti dunque in questo testo raggiunge uno degli obiettivi che la letteratura in genere e quella di viaggio in particolare dovrebbero prefiggersi: consentire ai lettori di viaggiare idealmente grazie alle parole dell'autore, esperire col proprio spirito altre dimensioni dell'esistenza umana, che ci appaiono fisicamente o culturalmente lontane, e invece nella loro essenza sono parte integrante del nostro essere uomini.