La voce delle pietre. Civiltà perdute di Robert M. Schoch, Robert A. McNally edito da Marco Tropea Editore

La voce delle pietre. Civiltà perdute

Collana:
I Trofei
Traduttore:
Salmaggi C.
Data di Pubblicazione:
10 settembre 2009
EAN:

9788855800914

ISBN:

8855800914

Pagine:
319
Formato:
brossura
Argomenti:
Vulcanologia e sismologia, Archeologia per periodo e regione
Acquistabile con la

Descrizione La voce delle pietre. Civiltà perdute

È possibile che la Sfinge di Giza, simbolo dell'antico Egitto, abbia qualche millennio in più di quanto previsto dalla scienza ufficiale? I grandi disastri naturali, che hanno costellato la storia della Terra, potrebbero aver influito sulla comparsa e l'estinzione di intere civiltà? È possibile che il nostro pianeta abbia ospitato antiche culture di cui la storia istituzionale ignora o nega l'esistenza? "La voce delle pietre" affronta questi e altri temi, suggerendo ipotesi affascinanti e scientificamente argomentate: come quella di retrodatare l'origine della Sfinge, spostando gli inizi della civiltà in tempi più remoti di quanto si è creduto finora. Seguendo questa ipotesi è allora possibile formulare nuove interpretazioni riguardanti alcuni misteri ancora irrisolti, come la localizzazione e la scomparsa di Atlantide, di Lemuria e di altre città perdute, o le origini del monumento di Yonaguni nel mar Cinese orientale. Gli studi archeologici di Robert Schoch, che si avvalgono di un approccio multidisciplinare, insieme all'analisi di fenomeni naturali di straordinaria portata, quali meteoriti, asteroidi ed eventi celesti, si propongono con la forza di un nuovo paradigma. La Terra, lungi dall'essere un corpo "statico", soggetto a microcambiamenti graduali e impercettibili, avrebbe messo alla prova gli esseri viventi e le civiltà che l'hanno popolata, sottoponendoli a catastrofi imprevedibili e devastanti, in grado di sconvolgerne gli equilibri con conseguenze definitive.

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3 di 5 su 2 recensioni

In attesa di risposteDi M. ERNESTO-31 marzo 2011

Il libro è decisamente avvincente, le confutazioni alle quali perviene l'autore sono davvero convincenti e, per certi aspetti, enigmatiche; l'autore stravolge in toto le ricostruzioni storiche degli egittologi ormai consolidate da quasi due secoli. Ma se la retrodatazione delle sfinge può lasciare sbalorditi, nessuna risposta credibile viene a colmare la lacuna su chi possa averla edificata e, soprattutto, perché? Possibile che solo Schoch sia uscito fuori dal coro? Altri geologi esaminando la Sfinge sono giunti a conclusioni diverse, casualmente (?) in linea con gli egittologi.

fuori dagli schemiDi P. ALESSANDRO-9 luglio 2010

Robert Schoch è un geologo, referenziato, conosciuto. Se un geologo si azzarda a toccare paradigmi incrollabili, come le datazioni dei monumenti attribuiti alle varie dinastie egizie, come lo sviluppo solo apparentemente lineare della storia umana, come il falso concetto di progresso inarrestabile, scoppia il finimondo. Schoch è stato uno dei primi a retrodatare la costruzione del monumento della Sfinge di Giza di almeno 3 o 4 mila anni. In questo libro troverete tutti i dettagli tecnici e l'inattacabilità della sua teoria: come mai metodi ritenuti infallibili se confermano le datazioni ufficiali vengono contestati se le mettono in dubbio? Cosa ci impedisce di rivedere le nostre convinzioni? Deformazioni professionali o difesa ad oltranza delle proprie ataviche convinzioni? Schoch non ha scritto un libro di storia ma un testo tecnico, accessibile a tutti, in cui espone i risultati dei suoi studi rigorosi e dimostrati. Semplicemente. Bello.