La voce del padrone di Stanislaw Lem edito da Bollati Boringhieri

La voce del padrone

Collana:
Varianti
Traduttore:
Verdiani V.
Data di Pubblicazione:
28 Ottobre 2010
EAN:

9788833921266

ISBN:

8833921263

Pagine:
243
Formato:
brossura
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Trama La voce del padrone

Pubblicato nel 1968, "La voce del padrone" non cade nelle trappole dello spirito del tempo, anzi risulta ancora più avvincente oggi, a distanza di decenni da quel sentore di guerra fredda che allora rischiava di ipotecarne la lettura. Certo, anche qui tutto è innescato dal mistero di un messaggio venuto dallo spazio, come in un romanzo di genere, ma l'oggetto è l'immane scenario che si allestisce nel tentativo di decifrarlo. Vi hanno parte il potere politico e le gerarchie militari, ingerenti e depistanti, e una ridda di scienziati divisi da rivalità personali, congetture, stili di ricerca, presupposti morali. Niente di più romanzesco del fuoco d'artificio intellettuale e del corpo a corpo che li impegnano per due anni in pieno deserto, raccontati attraverso il diario di uno di loro. Laggiù si consumano i drammi della scienza incarnata, si rifà all'inverso il cammino che l'ha separata dal mito, e soprattutto si commettono sapientissimi errori. Si tratti di una musica delle sfere celesti o della voce neutrinica di un cosmo morente, di una sciarada non destinata agli umani o dei derivati del metabolismo planetario, la "lettera dalle stelle" mette alla prova i protocolli della nostra civiltà, i soli che interessino davvero a Lem e ai suoi lettori. Se tanti hanno scoperto con "Solaris" il potenziale letterario della fantascienza, ne riconosceranno in questo libro gli incanti più sottili e vertiginosi.

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4 di 5 su 2 recensioni

Fantascienza sui generisDi P. Pietro-13 Dicembre 2013

È qualcosa di parecchio più labirintico rispetto a un semplice libro di fantascienza. Non appaiono astronavi ma meditazioni su quali componenti di un messaggio sono extraculturali; non ci sono alieni ma notizie sul modo in cui le caratteristiche delle principali religioni monoteistiche abbiano influenzato la storia dello scibile; non compaiono imperi galattici ma rapporti tra scienze empiriche e scienze umane. Su di un'idea tutto sommato frusta – quella di un messaggio che arriva dal cielo – Lem mette in piedi un pamphlet philosophique raffinato, echeggiante le paranoie della guerra fredda, assente di grandi tensioni narrative ma intellettualmente intricato a ogni riga. Un saggio acuminato che si presenta con l'aspetto di un racconto, oppure una meditabonda e solerte riflessione sul destino dell'uomo. Siamo unici nell'universo? Sì. È sempre fondamentalmente solo chi non riesce a sbarazzarsi delle proprie autodistruttive paure.

La voce del padroneDi r. Travis-25 Settembre 2011

E' qualcosa di parecchio più complesso rispetto a un semplice libro di fantascienza, in cui non appaiono astronavi ma riflessioni su quali componenti di un messaggio sono extraculturali, non alieni ma analisi su come le caratteristiche delle principali religioni monoteistiche abbiano influenzato la storia della scienza, non imperi galattici ma rapporti tra scienze dure e scienze umane. Su di un'idea tutto sommato sfruttata, un messaggio che arriva dalo spazio, Lem mette in piedi un compte philosophique raffinato, echeggiante le paranoie della guerra fredda, privo di grandi tensioni narrative ma intellettualmente stimolante ad ogni riga. Un saggio acuminato sotto forma di racconto, oppure una meditabonda e amara riflessione sul destino dell'uomo. Siamo soli nell'Universo? Si. E' sempre fondamentalmente solo chi non riesce a liquidare le proprie autodistruttive paure. Freudiano? Anche...