La voce delle cose

Quella di Carla de Falco è una scrittura densa e compatta, in cui l'insistenza sul male e il dolore presenti nella dimensione privata come in quella pubblica coinvolge la qualità del lessico, che spesso assume un tono categorico, risentito, commosso. Più raramente, e specialmente quando la consapevolezza del reale cede il passo alla contemplazione, i versi inclinano verso un garbato lirismo, che canta la bellezza del creato e il mistero dell'infinito spaziale e temporale che sovrasta l'umanità. L'impressione globale è quella di uno sguardo intriso di profonda pietas, rivolto alle molte creature dell'"umana famiglia attaccata con grande fatica a un cosmo assolato e durissimo", e di un'austerità etica che spesso non vuole rinunciare a un preciso messaggio, affidato di solito ai versi finali dei suoi testi poetici.