Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovirosa-Madrazo

Su cosa si basa oggi il consumismo? Su quale delle nostre infinite insicurezze? Zygmunt Bauman in Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovinosa-Madrazo analizza la situazione finanziaria occidentale e lo fa senza peli sulla lingua. Con l’utilizzo di una dialettica pungente, Bauman scandaglia cultura, politica, religione a partire dal tracollo finanziario che sta vivendo l’Europa. Il grande teorico non risparmia né Stato né Chiesa perché secondo lui procedono in un cammino a braccetto spalleggiandosi l’una con l’altra in una lotta al potere che non giova né ai cittadini né ai fedeli. Tutto collima in questo libro-conversazione in cui lo sfondo dello stato è solo il pretesto per analizzare l’individuo oggi e i sentimenti che lo coinvolgono. Partendo dal generale Bauman procede verso il particolare perché il singolo cittadino, nonché il singolo uomo, non possono essere altro che lo specchio di una società. L’excursus di Vite che non possiamo permetterci è prima di tutto storico, costituendo una sorta di saga della filosofia occidentale attraverso i vari grandi avvenimenti che negli ultimi anni l’hanno arricchita. Tutto – secondo Bauman – ha un origine di male comune: il terrorismo internazionale o il riscaldamento del pianeta sono causati principalmente da un meccanismo di consumismo distorto. Il terrorismo infatti è causato, in primis, da un forte divario tra ricchi e poveri e dalle varie diramazioni della lotta contro un occidente sfruttatore. Il riscaldamento planetario deriva invece da un utilizzo selvaggio delle risorse che la natura ci offre, senza renderci conto che esse non sono infinite. Bauman per mostrare un quadro completo della situazione parte da piccoli illuminanti esempi come quello eclatante della chirurgia estetica: negli Stati Uniti nel 2006 infatti undici milioni di donne si sono sottoposte ad un intervento cosmetico. Da cosa nasce il successo di una clinica estetica? Dalla pubblicità, ci dice Bauman, perché fa appello alle insicurezze delle donne, al loro non piacersi e alla preoccupazione di cambiare nel tempo. Sulle nostre falle interne, sui nostri bisogni prima di tutto psicologici si attacca il consumismo sfrenato, che ci fa comprare il botox invece che un chilo di arance. In Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovinosa-Madrazo l’unica soluzione per vivere bene e per risolvere le problematiche globali è comprare in modo corretto, facendo richiamo prima di tutto alla nostra coscienza e non al nostro corpo.