Vita quotidiana degli aztechi

Il libro rievoca leggi, religione, scienza e dottrina in forma di fatti e aneddoti di grande leggibilità. Una civiltà sofisticata e utopistica, su cui solo i sacrifici umani gettano un'ombra. Sacrifici giustificati dalla necessità di preservare un mondo di cui si temeva, forse profeticamente, la distruzione.I riti, la vita, gli dei, le conquiste di un impero cancellato dagli europei, ma ancora oggi vivo nel ricordo e nella cultura dei discendenti. Una civiltà utopistica e favolosa, protetta dagli dei, ma da questi chiamata a rallentare la distruzione dell'universo tramite un'incessante guerra sacra e il tributo dei sacrifici umani. Ultimi arrivati nella grande vallata del Messico, gli aztechi fondarono uno dei maggiori imperi della storia umana, lo portarono al suo apogeo e furono travolti nella sua totale distruzione. Al principio del secolo XVI la capitale azteca, Mexico-Tenochtitlán, appariva agli occhi dei primi esploratori europei come un luogo arcano e meraviglioso. Duecento anni dopo le devastazioni compiute dai conquistadores non ne rimaneva più traccia. Da qui una grande sfida all'archeologia: come studiare una civiltà di cui quasi tutte le vestigia materiali sono scomparse? Fortunatamente sopravvivono i documenti scritti, sia di parte azteca che di parte spagnola, che ci permettono una conoscenza completa degli usi e della vita di questo popolo. Il libro rievoca leggi, religione, scienza e dottrina in forma di fatti e aneddoti di grande leggibilità. Una civiltà sofisticata e utopistica, su cui solo i sacrifici umani gettano un'ombra. Sacrifici giustificati dalla necessità di preservare un mondo di cui si temeva, forse profeticamente, la distruzione