Una vita a parte di Anita Brookner edito da Neri Pozza

Una vita a parte

Editore:

Neri Pozza

Traduttore:
Fefè S.
Data di Pubblicazione:
21 Ottobre 2010
EAN:

9788854503908

ISBN:

8854503908

Pagine:
219
Formato:
brossura
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Trama Una vita a parte

Paul Sturgis è un ex funzionario di banca che vive solo in un piccolo, buio appartamento. Passeggia da solo e mangia da solo, scambiando convenevoli che non peccano mai di invadenza, improntati come sono alla più rigida cortesia, con le anime pie che incrociano di volta in volta la sua strada. Poiché ha letto da qualche parte che Stendhal cadde riverso per strada e fu poi portato a casa di un cugino stretto dove in seguito spirò, Sturgis non manca mai di fare una visita domenicale, nella zona nord di Londra, a una cugina acquisita rimasta vedova. Andarsene tra le braccia di una parente più o meno bendisposta non sarebbe, infatti, così malvagio. Sturgis non riesce a trarre alcun senso dalla sua solitudine e dal suo vivere un'esistenza il cui legame col mondo è scandito soltanto da catastrofici eventi. Passerebbe il resto dei suoi giorni a struggersi alla ricerca delle ragioni della sua solitudine, del fallimento delle sue relazioni, degli amori e delle compagnie perdute, se un occasionale incontro non lo ridestasse in qualche modo al mondo e alla vita. Victoria Gardner, detta Vicky, una donna bella, bionda, azzimata, con almeno vent'anni in meno e un'aria magnificamente agitata da un matrimonio appena finito, gli mostra in maniera inaspettata che in lui, Paul Sturgis, sopravvive forse ancora il residuo del sentimento. Un romanzo sulla crudeltà della vecchiaia, sulla stagione in cui ci si concentra soltanto su se stessi.

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4 di 5 su 1 recensione

Una vita a parteDi B. Salvo-10 Agosto 2011

Anche in questo caso la trama è esilissima, e si rivela un mero pretesto: Paul Sturgis, ultrasettantenne londinese, impiegato bancario in pensione, mai sposato, vive in una quotidianità piatta, senza sussulti che non siano quelli della tristezza, rivangando la propria infanzia e le fasi successive della vita che lo hanno portato a non scegliere mai davvero, lasciandolo lentamente sprofondare in quella palude insidiosa che è l'irresolutezza. Benestante ma terribilmente solo, chiuso tra le quattro mura del suo piccolo appartamento nella zona chic di South Kensington, Sturgis trascorre le giornate tra i suoi libri, le passeggiate nel vicinato, le visite a biblioteche o musei e, una volta ogni tanto, spingendosi fino a Hampstead, a visitare una cugina acquisita, l'unica parente che gli sia davvero rimasta. Con queste premesse, è facile immaginare che lo spettro di una vecchiaia e di una morte solitaria prenda sempre più consistenza accanto a Sturgis, combattuto tra il lasciarsi andare sulla lenta corrente dell'inazione e il dare una piccola svolta alla sua vita: trasferirsi in un albergo per evitare la solitudine delle quattro mura domestiche, o viaggiare all'estero, magari per lunghi periodi, o forse sposarsi, chissà, non per amore certamente, ma piuttosto per una sorta di mutuo soccorso e solidarietà affettuosa. Tre donne affiancano a distanza di sicurezza, ovviamente Sturgis in questo suo percorso; tre donne dai ruoli diversi e tutte in qualche modo deludenti per lui, la lontana parente, una ex fidanzata incontrata per caso e ormai malata e amareggiata dalla vita e infine una donna incontrata sull'aereo per Venezia, una cinquantenne d'assalto, come la definirebbero i rotocalchi, dalla vita piuttosto misteriosa, avventurosa e sempre sul filo dello scomparire momentaneamente in luoghi e con amici non meglio identificati. La melanconica cogitazione solitaria di Paul Sturgis la viviamo passo a passo, narrata con quello stile calmo, fluente, senza picchi, regolare come il ticchettio di un orologio, che è il sobrio tratto distintivo della Brookner. L'introspezione e la razionalizzazione sono i migliori compagni del protagonista, che alla fine sceglierà la soluzione forse più adatta a lui, quella vagheggiata nelle notti insonni o nei mattini di dormiveglia. L'autrice pennella il carattere e l'animo di Paul con grande maestria, ritmo e una leggera ironia, ma soprattutto col coraggio che ci vuole per narrare una storia potenzialmente deprimente, triste e sofferta, dove la delusione e la solitudine sono regine incontrastate. Ed invece sul romanzo aleggia in qualche modo un'aura di speranza, di vita, di insopprimibile desiderio di trasformazione, perché in fondo non è mai troppo tardi per andare incontro ai propri desideri, senza facili romanticismi o assurde fantasticherie.