Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metropoli americane
- Editore:
Einaudi
- Edizione:
- 1
- Traduttore:
- Scattone G.
- Data di Pubblicazione:
- 31 marzo 2009
- EAN:
9788806197247
- ISBN:
880619724X
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Sociologia, Pianificazione urbanistica, aspetti architettonici
Descrizione Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metropoli americane
La programmazione urbanistica è davvero la soluzione per i problemi delie grandi metropoli? O non è piuttosto una prospettiva intellettualistica, viziata di utopismo, dimentica della natura concreta e del modo di interagire delle città reali? È la domanda chiave che Jane Jacobs si pone in questo libro, ormai un classico della sociologia urbana, che da sempre alimenta un dibattito tra difensori e oppositori della programmazione urbanistica. Di fronte alla pianificazione urbanistica, la Jacobs propone di verificare come le città funzionino nella vita reale. La prima parte del libro riguarda il comportamento sociale degli abitanti della città, la seconda studia il suo funzionamento economico; la terza prende in esame alcuni esempi di rigenerazione urbana, mentre la quarta propone i mutamenti da apportare alle tecniche degli alloggi e del traffico, alle impostazioni urbanistiche e architettoniche. In questo modo, i tradizionali principi urbanistici vengono rovesciati: all'ortodossia della disciplina la Jacobs preferisce i dati eterodossi di una misura umana, perché l'organismo reale della città deve valere più delle regole astratte. I pianificatori, invece, condizionati dai loro codici operativi e da una vera e propria ideologia avulsa dai fatti, finiscono per separare la progettazione dalle esigenze della comunità: si creano cosi degli squilibri che, aggravandosi, rischiano portare le metropoli alla morte.
Recensioni degli utenti
Vecchiotto, ma efficace-19 ottobre 2010
C'è subito da dire che è stato scritto alla fine degli anni 60' e il peso degli anni si sente. Bisogna poi aggiungere che la Jacobs, era una giornalista americana, e quindi non poteva che descrivere la metropoli in cui lei abitava e viveva, quindi molti riferimenti a posti e città potranno risultare ai più sconosciuti. Stile discorsivo, e piacevole, anche se a volte si perde in dettagliate descrizioni un po’ troppo lunghe. Lo ritengo però un ottimo libro che mette in risalto il fatto che per progettare una città, bisogna prima di tutto osservarla attentamente, e non affidarsi ciecamente alle teorie contemporanee o alle mode. Bisogna applicare il metodo sperimentale, ovvero osservare e analizzare sul campo ciò che certi interventi hanno comportato aldilà delle teorie. Perciò questo è un libro da leggere assolutamente per chiunque si occupi di urbanistica.