Viaggio (a ritroso) in Inghilterra e Scozia

Si può andare in Scozia, partendo da Nantes, dirigendosi decisamente a sud, percorrendo il corso della Loira fino a Bordeaux, compiendo una mezza traversata oceanica, soprattutto quando si soffre il mal di mare? A quanto pare, due amici un pochino strambi, la pensarono in questo modo nell'anno 1859, e il frutto di tanta elaborazione lo possiamo leggere in questo libro di Verne, solo recentemente ritrovato. I due amici, Jacques e Jonathan, sono controfigure di Verne e di un collega musicista. Il viaggio ci fu e posso credere che Verne, anziché consultare le meravigliose guide turistiche del suo tempo, abbia preferito prepararsi all'avventura rileggendo l'opera omnia di Walter Scott. Posso anche credere che l'amico recalcitrasse e che soffrisse il mal di mare. Ma in queste pagine c'è una curiosa miscela di svagatezza, desiderio di evasione e anticonvenzionalità, e il testo che ne deriva, colpisce per la sua stravaganza e discontinuità. La prima parte del racconto è all'insegna del lasciarsi vivere. Poi, giunti in Scozia, i due amici riacquistano la loro solidità e, ospiti graditi, si producono in bizzarre esecuzioni musicali e fanno i turisti seri fino al loro ritorno in Francia. L'effetto è un dolcissimo pazzesco.