Un viaggio chiamato vita di Banana Yoshimoto edito da Feltrinelli
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Un viaggio chiamato vita

Editore:

Feltrinelli

Traduttore:
Follaco G. M.
Data di Pubblicazione:
3 maggio 2013
EAN:

9788807882227

ISBN:

8807882221

Pagine:
192
Disponibile anche in E-Book
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Trama Un viaggio chiamato vita

La vita è un viaggio, e come tutti i viaggi si compone di ricordi. In questo libro, Banana Yoshimoto raccoglie preziosi frammenti di memoria e ci porta con sé, lontano nel tempo e nel mondo. Dalle emozioni del primo amore alla scoperta della maternità, dalle piramidi egiziane alla Tokyo degli anni settanta. Con la consueta leggerezza della sua scrittura, ricostruisce le emozioni dell'esistenza a partire da un profumo, da un sapore, da un effetto di luce o dal rumore della pioggia e del vento. E così che una pianta di rosmarino ci trasporta da un minuscolo appartamento di Tokyo al tramonto luccicante della Sicilia, e che un contenitore pieno di alghe diventa l'occasione per esplorare il dolore della perdita. I pensieri in libertà di Banana Yoshimoto ci accompagnano fino al centro del suo mondo letterario e lungo il nostro personale "viaggio della vita", fatto di promesse e di incontri, di stupore e di meraviglia, di malinconia e di sofferenza. Dalle pagine di questo libro, l'autrice ci invita a riappropriarci del nostro tempo e a non perdere mai la fiducia negli altri esseri umani, perché quello che rimane, al termine del più difficile dei viaggi, è il riflesso nella nostra memoria di ogni singolo giorno vissuto.

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3 di 5 su 15 recensioni

Semplice e piacevoleDi C. Martina-8 febbraio 2017

Questa lettura è stata piuttosto piacevole e non mi aspettavo di ritrovarmi tanto coinvolta nei viaggi dell'autrice, che sono davvero vari e ben raccontati. Personalmente l'ho trovato un po' piatto in alcune situazioni, non sempre chiara l'utilità di alcune narrazioni, e tuttavia comunque scorrevole, forse perché proprio lo scopo era quello di condividere con sincerità le proprie esperienze. Semplice e piacevole.

ViaggioDi p. priscilla-29 maggio 2012

Un viaggio chiamato vita è una sorte di autobiografia dell'autrice, da poco diventata madre ci riporta ad una tokyo anni 70 a tutti i vari frammenti di viaggio, ci parla di lei, nel suo tipico stile. Un libro toccante, che fa riflettere. Vale la pena di leggerlo, specie se si ha una predilezione per questa autrice. Consigliato

Un viaggio chiamato vitaDi B. Salvo-10 agosto 2011

Una sorta di autobiografia ma rigorosamnete nello stile della yoshimoto, con un tratto vagamente new age (bisogna ammetterlo, in certi casi vagamente esagerato e un po' come dire? Posticcio) Banana racconta dei suoi viaggi che hanno sempre lasciato dietro di sé, magari a distanza di anni, una scia di positività anche quando apparentemente erano poco meno che delle odissee poco piacevoli. Una filosofia molto corretta, sicuramente da approvare e da sperimentare, di cui la Yoshimoto, ormai superati i 45 anni, va orgogliosa come un trofeo conquistato a vantaggio dell'esperienza e della maturità. Ha viaggiato abbastanza, la cara Yoshi (alla fine del libro rivela il suo vero nome, Maho-chan) ed è facile immaginarla alla stregua delle sue schiere di connazionali in Italia, a passeggio tra monumenti e negozi chic; l'idea che ha del nostro paese è alquanto stereotipata, con la confusione, il buon cibo, la cordialità e i borseggiatori a farla da padrone, ma nei suoi racconti si legge comunque un entusiasmo contagioso e una joie de vivre sicuramente encomiabile per qualunque turista. C'è un'idea che ho trovato particolarmente condivisibile nei suoi racconti sul tema del viaggio, ed è quella della rivalutazione delle qualità e delle peculiarità della propria terra quando da essa ci si trova lontani. Le cose e le abitudini con cui siamo familiari e che spesso troviamo detestabili, quando ci allontaniamo diventano ingredienti essenziali della nostra vita, del nostro modo di essere, e scopriamo che senza di loro la nostra vita acquista un sapore differente, non per forza migliore o più gustoso, una volta passata la sbornia della novità. E parimenti, la Yoshimoto ricorda che bisogna apprezzare i dettagli, il valore del tempo che passa, dei singoli attimi, della compagnia di persone e animali che fanno parte della nostra vita quotidiana, perché prima o poi, per un verso o per un altro, ci mancheranno e le rimpiangeremo. Ho trovato, per mia inclinazione personale, specialmente toccanti gli episodi in cui la scrittrice parla dei cani con cui ha vissuto, dei piccoli segni di estrema significatività che gli animali ci mandano e del profondo amore che ci dimostrano; sono piccoli episodi, ma raccontati con grande pathos e dolcissima sensibilità, commoventi nella loro semplicità. Non considero questo libro un manuale dei buoni sentimenti o una guida spirituale o chissà che altro, ma soltanto una piccola collezione di memorie, esperienze, racconti. Come ho già detto nel commento a Delfini, quando leggo la Yoshimoto ho la sensazione di star seduta vicino ad un'amica sul divano, a chiacchierare. Forse non ci racconteremo cose eclatanti o sensazionali, ma passeremo dei momenti sereni, leggeri, piacevoli.

Noioso... Di d. Marianna-19 luglio 2011

Non l'ho trovato né interessante né tanto meno coinvolgente, sono semplici aneddoti della vita quotidiana dell'autrice che almeno a me come lettrice non interessano per niente! Tuttavia c'è una nota positiva per l'autrice che ha uno stile di scrittura che mi piace molto. Mi dispiace per Banana Yoshimoto ma non è riuscita a conquistarmi, magari le darò un'altra chance...

Noioso...Di R. Roberta-9 luglio 2011

Lo stile con cui è scritto questo libro non mi è molto piaciuto, sembrava un po acerbo anche se migliorava sul finale. Non è un libro che segue un filo logico, sono solo una serie di esperienze e di pensieri buttati lì. A volte sembra tutto molto delicato ma spesso invece il tutto risulta solo molto banale e superficiale e purtroppo è un'idea che mi si è riflessa anche sull'autrice. Ho letto in giro che questo libro è più adatto a chi di lei ha già letto altro... Vedremo.

Un viaggio nella vita dell'autriceDi g. angy-10 maggio 2011

Bello per chi ha interesse nel conoscere meglio la Yoshimoto, meno per chi si aspettava qualcosa di più corposo. In realtà a me è piaciuto molto perché è un libro che mostra ciò che sta dietro la stesura dei romanzi dell'autrice che mette a nudo la sua interiorità, il rapporto coi suoi cari e le sue debolezze.