Vi darò un cuore nuovo di Giampiero Maccioni edito da Aìsara

Vi darò un cuore nuovo

Editore:

Aìsara

Data di Pubblicazione:
1 aprile 2008
EAN:

9788861040182

ISBN:

8861040187

Pagine:
184
Formato:
brossura
Argomento:
Malattia
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4 di 5 su 4 recensioni

il Libro verità di Giampiero MaccioniDi M. Giampiero-17 ottobre 2009

Roma Venerdì 13/2/2009-Gremio dei sardi. Un libro di coraggio e per necessità, dice poeticamente Angelo Cerchi in prefazione, con all'interno impreziosito da dei bellissimi e delicati carboncini che ritraggono la Via Crucis di Cristo, disegnati dal fratello di Angelo, bravissimo artista, Stefano Cerchi. Giampiero lo ha concepito non certo per pretese letterarie, come lui stesso confessa, o per intraprendere il percorso dello scrittore, ma solo ed esclusivamente per rendere a se stesso, alla sua famiglia, ed a noi tutti una TESTIMONIANZA, una VERITA'. Per indurci in riflessioni e valutazioni intorno al problema della salute, del trapianto e della donazione di organi. E comunque mi fa piacere dire che, malgrado la non pretesa letteraria, dalla scrittura emergono all'attenzione del lettore delle avvincenti pagine che danno autentica emozione e coinvolgimento in una vicenda personale e familiare, che alla fine diventa anche nostra. Così tutta la lettura, dalla prima all'ultima pagina, è scandita da un ritmo del racconto vero e proprio, quasi del romanzo, tanto da non accorgersi che si tratta di autobiografia, persino nei particolari, tanto da non dare peso a tabelle, a nomi strani di medicine, di pratiche mediche, di terapie particolari leggere o invasive, di protocolli, tanto da assorbire con affettuosità il termine stesso della sua malattia: cardiomiopatia ipertrofica di carattere familiare. Si legge, pagina dopo pagina, quasi d'un fiato, in attesa del finale, quasi in attesa di un risposta liberatoria ad dramma che ci coinvolge, malgrado se ne conosca di fatto l'esito: eccolo quà il trapiantato che ora sta bene, l'ex cuore ferito, che con immutata passione si tuffa, come sempre come da giovane e da adulto, in disinteressate attività frenetiche di carattere sociale, solidale e culturale. Un libro verità che contiene un messaggio di speranza, ma anche, quando occorre, una testimonianza pacata e severa di carenze organizzative e strutturali del servizio sanitario, sofferte specie da chi sta dalla parte di Abele, dei più poveri. Giampiero non nasconde mai le lacune di sistema che incontra nel corso della sua via crucis , le denuncia, reagisce, e contribuisce ad apportare, nel suo piccolo, dei significativi correttivi. Reagisce sempre con spirito costruttivo. Controllato, anche quando la rabbia vorrebbe esplodere. Quanta attualità in questo libro! I tempi della Vita e i Tempi della Morte: non possiamo non andare con il pensiero alla vicenda di Eluana Englaro ed alle domande che quella drammatica vicenda ha poste e pone alle nostre coscienze! A questo punto voglio rilevare un atteggiamento di scrittura e penso anche di carattere di Giampiero che, al contrario di chi non ha il suo problema di salute , parla, racconta e scrive del cuore non negli abituali termini poetici, quale sede di emozioni e sentimenti, del tipo: ti ringrazio di cuore, ti parlo con il cuore in mano, cuore innamorato, cuore freddo, cuore ferito e così via. No, Giampiero, a parte le espressioni che abbiamo visto per la laurea di Cecilia, cita il cuore come organo vitale ed essenziale del corpo, come motore che invecchia, che vibra e che fa le bizze, ma non lo coinvolge quasi mai nei sentimenti. Ricorre in alternativa all'anima, o all'animo, alla mente: la mia anima aveva ritrovato un intenso e profondo momento. Si riempì di gioia il mio animo, nella mia mente pensieri di. - Ma ormai il dado è tratto ci ricorda Giampiero, dopo un confronto tenero e delicato con la moglie e le figlie, con i medici ed alcuni suoi cari amici: la decisione per iscriversi ad una lista d'attesa è presa. Con timore e paura che piano- piano si sciolgono in una rassegnata e serena predisposizione d'animo. Ecco la decisione di "aprirsi una finestra sulla vita" Dalla recensione di Antonio Masia Poeta e scrittore, Vice Presidente dell'Associazione culturale "GREMIO DEI SARDI" »

SHEDA LIBRODi M. Giampiero-17 ottobre 2009

SCHEDA LIBRO Il GENERE L'opera rientra nel filone dei temi autobiografici. In essa si coglie una narrazione volta al richiamo di un tempo e di vicende appartenenti alla sfera del vissuto personale. Si ritrova una narrazione lucida e attenta a non trascurare alcun particolare dove, la cronologia degli eventi, risulta essere tanto consequenziale, nella sua minuziosità, da far si che la lettura risulti dinamica e incalzante; senza mai trascurare il respiro ampio di una riflessione che ricostruisce mirabilmente e con intensità profonda la condizione esistenziale dell'autore. Il CONTENUTO Il libro racconta la storia di un uomo che si trova al bivio della propria esistenza; quando un'improvvisa, quanto grave malattia cardiaca, irrompe sui ritmi sereni della sua esistenza, determinandone uno sconvolgimento inatteso e pieno di incognite. Attraverso la narrazione dei fatti accaduti, il narratore conduce, simbolicamente per mano, il lettore all'interno di un mondo che muove i suoi tempi, i progetti e le aspettative in un divenire che si nutre solo delle certezze dell'istante, come unico, concreto, leggero appiglio che riesce a giustificare l'essenza della sua vita. Ne risulta un viaggio drammatico che l'autore affronta con la leggerezza della coscienza dell'uomo forgiato dal suo vissuto, ma anche con l'ingenua purezza di un'attesa bambina, alimentata da una delicata e, nel contempo profonda, fede cristiana. L'elemento di riflessione che più emerge dal libro si raccoglie nell'infinita e inequivocabile contraddizione che si raccoglie in ogni esistenza umana: il conflitto fra morte e vita. GLI OBIETTIVI Il libro si rivolge ad un lettore generico poiché scritto in chiave autobiografica e in forma narrativa. È evidente però il suo carattere di denuncia che, senza mai sfociare sull'instabile e inconsistente terreno della polemica, mirabilmente offre temi di profonda riflessione, sia sui modelli operativi, sia sull'assistenza al malato, espressi dal contesto sanitario italiano.

Il Libro verità Di M. Giampiero-12 ottobre 2009

Roma Venerdì 13/2/2009-Gremio dei sardi. Un libro di coraggio e per necessità, dice poeticamente Angelo Cerchi in prefazione, con all'interno impreziosito da dei bellissimi e delicati carboncini che ritraggono la Via Crucis di Cristo, disegnati dal fratello di Angelo, bravissimo artista, Stefano Cerchi. Giampiero lo ha concepito non certo per pretese letterarie, come lui stesso confessa, o per intraprendere il percorso dello scrittore, ma solo ed esclusivamente per rendere a se stesso, alla sua famiglia, ed a noi tutti una TESTIMONIANZA, una VERITA'. Per indurci in riflessioni e valutazioni intorno al problema della salute, del trapianto e della donazione di organi. E comunque mi fa piacere dire che, malgrado la non pretesa letteraria, dalla scrittura emergono all'attenzione del lettore delle avvincenti pagine che danno autentica emozione e coinvolgimento in una vicenda personale e familiare, che alla fine diventa anche nostra. Così tutta la lettura, dalla prima all'ultima pagina, è scandita da un ritmo del racconto vero e proprio, quasi del romanzo, tanto da non accorgersi che si tratta di autobiografia, persino nei particolari, tanto da non dare peso a tabelle, a nomi strani di medicine, di pratiche mediche, di terapie particolari leggere o invasive, di protocolli, tanto da assorbire con affettuosità il termine stesso della sua malattia: cardiomiopatia ipertrofica di carattere familiare. Si legge, pagina dopo pagina, quasi d'un fiato, in attesa del finale, quasi in attesa di un risposta liberatoria ad dramma che ci coinvolge, malgrado se ne conosca di fatto l'esito: eccolo quà il trapiantato che ora sta bene, l'ex cuore ferito, che con immutata passione si tuffa, come sempre come da giovane e da adulto, in disinteressate attività frenetiche di carattere sociale, solidale e culturale. Un libro verità che contiene un messaggio di speranza, ma anche, quando occorre, una testimonianza pacata e severa di carenze organizzative e strutturali del servizio sanitario, sofferte specie da chi sta dalla parte di Abele, dei più poveri. Giampiero non nasconde mai le lacune di sistema che incontra nel corso della sua via crucis , le denuncia, reagisce, e contribuisce ad apportare, nel suo piccolo, dei significativi correttivi. Reagisce sempre con spirito costruttivo. Controllato, anche quando la rabbia vorrebbe esplodere. Quanta attualità in questo libro! I tempi della Vita e i Tempi della Morte: non possiamo non andare con il pensiero alla vicenda di Eluana Englaro ed alle domande che quella drammatica vicenda ha poste e pone alle nostre coscienze! A questo punto voglio rilevare un atteggiamento di scrittura e penso anche di carattere di Giampiero che, al contrario di chi non ha il suo problema di salute , parla, racconta e scrive del cuore non negli abituali termini poetici, quale sede di emozioni e sentimenti, del tipo: ti ringrazio di cuore, ti parlo con il cuore in mano, cuore innamorato, cuore freddo, cuore ferito e così via. No, Giampiero, a parte le espressioni che abbiamo visto per la laurea di Cecilia, cita il cuore come organo vitale ed essenziale del corpo, come motore che invecchia, che vibra e che fa le bizze, ma non lo coinvolge quasi mai nei sentimenti. Ricorre in alternativa all'anima, o all'animo, alla mente: la mia anima aveva ritrovato un intenso e profondo momento. si riempi di gioia il mio animo, nella mia mente pensieri di. - Ma ormai il dado è tratto ci ricorda Giampiero, dopo un confronto tenero e delicato con la moglie e le figlie, con i medici ed alcuni suoi cari amici: la decisione per iscriversi ad una lista d'attesa è presa. Con timore e paura che piano- piano si sciolgono in una rassegnata e serena predisposizione d'animo. Ecco la decisione di "aprirsi una finestra sulla vita". Dalla recensione di Antonio Masia Poeta e scrittore, Vice Presidente dell'Associazione culturale "GREMIO DEI SARDI"

DALLA PARTE DI ABELEDi M. Giampiero-7 ottobre 2009

L'opera rientra nel filone dei temi autobiografici. In essa si coglie una narrazione volta al richiamo di un tempo e di vicende appartenenti alla sfera del vissuto personale. Si ritrova una narrazione lucida e attenta a non trascurare alcun particolare dove, la cronologia degli eventi, risulta essere tanto consequenziale, nella sua minuziosità, da far si che la lettura risulti dinamica e incalzante; senza mai trascurare il respiro ampio di una riflessione che ricostruisce mirabilmente e con intensità profonda la condizione esistenziale dell'autore. Il libro racconta la storia di un uomo che si trova al bivio della propria esistenza; quando un'improvvisa, quanto grave malattia cardiaca, irrompe sui ritmi sereni della sua esistenza, determinandone uno sconvolgimento inatteso e pieno di incognite. Attraverso la narrazione dei fatti accaduti, il narratore conduce, simbolicamente per mano, il lettore all'interno di un mondo che muove i suoi tempi, i progetti e le aspettative in un divenire che si nutre solo delle certezze dell'istante, come unico, concreto, leggero appiglio che riesce a giustificare l'essenza della sua vita. Ne risulta un viaggio drammatico che l'autore affronta con la leggerezza della coscienza dell'uomo forgiato dal suo vissuto, ma anche con l'ingenua purezza di un'attesa bambina, alimentata da una delicata e, nel contempo profonda, fede cristiana. L'elemento di riflessione che più emerge dal libro si raccoglie nell'infinita e inequivocabile contraddizione che si raccoglie in ogni esistenza umana: il conflitto fra morte e vita. Il libro si rivolge ad un lettore generico poiché scritto in chiave autobiografica e in forma narrativa. È evidente però il suo carattere di denuncia che, senza mai sfociare sull'instabile e inconsistente terreno della polemica, mirabilmente offre temi di profonda riflessione, sia sui modelli operativi, sia sull'assistenza al malato, espressi dal contesto sanitario italiano. Giampiero Maccioni Presidente Associazione Sarda Trapianti I diritti d'autore di questo libro verranno devoluti all'Associazione Sarda Trapianti "Alessandro Ricchi"