La vendetta
- Editore:
Einaudi
- Collana:
- Einaudi tascabili. Scrittori
- Traduttore:
- Balmelli M.
- Data di Pubblicazione:
- 10 marzo 2009
- EAN:
9788806196394
- ISBN:
8806196391
- Pagine:
- 88
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Racconti
Trama La vendetta
Personaggi senza identità, senza nessuna adesione al mondo in cui vivono, con una percezione distorta e allucinata che li induce a compiere gesti aberranti. Delitti poco esemplari, come quello del ragazzo che uccide i professori più amati per salvarli dalla crudeltà dei compagni, o quello della moglie che uccide il marito per farlo smettere di russare. I gesti estremi vengono compiuti senza alcuna estetizzazione, solo con estraneità, con la consapevolezza, o forse l'intuizione che le menzogne non possono essere perdonate, che le soluzioni arrivano e arriveranno sempre tardi. Vite alla deriva che cercano ostinatamente di tornare a casa, di rivedere in faccia il proprio passato. Schegge narrative che raccontano un mondo mostruosamente duro, di fronte al quale domina il senso di estraneità e di smarrimento.
Recensioni degli utenti
La vendetta-9 dicembre 2010
Si tratta di una raccolta di racconti scritti negli anni '70, prima dei romanzi che l'hanno resa famosa, quando la Kristof stava imparando a "usare" il francese come lingua di narrazione dopo la fuga dall'Ungheria del 1956 e il conseguente stabilirsi in Svizzera. Venticinque racconti in meno di novanta pagine, immagini fulminee e fulminanti, di una brevità a tratti sconcertante, quasi degli apologhi, ermetici, narrati con uno stile intimo, come fossero appunti privati, forse acerbi, sicuramente essenziali e spigolosi.
La vendetta-19 novembre 2010
Farci stare venticinque racconti in ottanta pagine non è un'impresa da poco. Ma non basta. Ho letto che li ha composti negli anni settanta quando ha iniziato a scrivere in francese, quindi molto prima della trilogia. Sono tanti fruttini ancora acerbi, anche se sotto sotto si percepisce già un buon sapore...
La vendetta-10 novembre 2010
Ottantatre pagine per venticinque brevissimi racconti allucinati e allucinanti, alcuni acerbi, eccessivamente lacunosi e sotto certi aspetti evanescenti, ma in quasi tutti si riesce ad intravvedere quel talento magnetico che Agota metterà a nudo con il suo capolavoro "Trilogia delle città di K", scritto anni dopo.