Vanessa. Storia di una metamorfosi di Alessandra Di Gregorio edito da Il Ciliegio

Vanessa. Storia di una metamorfosi

Editore:

Il Ciliegio

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2009
EAN:

9788888996196

ISBN:

8888996192

Pagine:
192
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Trama Vanessa. Storia di una metamorfosi

Vanessa è una donna libera che solo la fantasia sa rendere schiava. Esiste come entità binaria, metà reale e metà cibernetica. È la protagonista del romanzo e la narratrice di una storia intima. Il suo un linguaggio nuovo, una gestualità verbale che risveglia i sensi, che rivela, attraverso un diario osceno e torrenziale, sogni, visioni, e avvenimenti confinati nelle spire di una femminilità delicata e sommersa. Il lettore andrà incontro alla sublimazione percettiva attraverso la verbalità sensuale di Vanessa, che userà se stessa per evitare il contagio del mondo, senza però riuscire a privarsi della luce fino in fondo. I racconti che si susseguono sfiorano la contemporaneità digitale, creando simmetrie e dissonanze consapevoli, immergendoci nella sfera erotica e sentimentale di una protagonista proiettata in avanti da una ricerca di vitalità incessante. Il gioco della seduzione per lei va al di là della facile conquista, perché amore ed erotismo non possono viversi separatamente, ma risalendo anche grazie al corpo la china delle delusioni più nere, in nome di una spasmodica ricerca di sé tra i cocci di una relazione andata male.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 15.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
5 di 5 su 2 recensioni

femminile, intimo e singolareDi D. Alessandra-1 agosto 2009

Vanessa è una donna libera che solo la fantasia sa rendere schiava. Il gioco della seduzione per lei passa prima di tutto attraverso la seduzione di se stessa, al di là della facile conquista perpetrata da uomini mediocri con le intenzioni più mediocri, perché amore ed erotismo non possono viversi separatamente ed ella ritiene sempre di doversi di necessità prima dannare e poi santificare, risalendo la china anche delle delusioni più nere, in nome di una spasmodica ricerca di sé proprio tra i cocci di una relazione andata male. Ma l'amore che la comanda non è l'amore di chi finge d'amare per lo spasmodico bisogno d'un momentaneo contatto, che nell'ipocrisia generale spoglia l'uomo e la donna della nobile bestialità cui sono destinati persino quando si rinfrancano l'uno tra le braccia dell'altro, quanto invece la ferrea convinzione - e la dedizione - per ciò che fa, nello stesso istante in cui lo sta facendo, col rischio sempre certo di potersene pentire già un attimo dopo. Lei dice di aver scoperto il giusto modo per far vergognare la gente: il sesso, tanto come arma che come difesa, ed è nello stesso momento della scoperta che comincia a maturare l'idea di doversi limitare più a viverle sul filo della penna (o di una chat), certe voglie, che consumarle con figuri che sente di poter smascherare all'istante, con la convinzione che non c'è nulla di peggio di un amante che pretende la rapina e di farla anche franca per questo. Ciò però non le impedisce totalmente di astenersi dalla pratica. Qualcuno l'ha toccata corpo e anima e le rivelazioni avute prima durante e dopo tali esperienze, l'hanno resa diversa di volta in volta, ma senza mai offrirle la vera strada per tornare alla luce. Il suo progetto di vita a un certo punto è quello di rimanere "a gambe strette tutta la vita", sia in senso lato che concreto, perché la bugia che ferisce le donne è fin troppo evidente, e il suo tentativo di ribellarsi a falsità somministrate di madre in figlia, si otterrà particolarmente con la negazione del proprio grembo al florilegio operato da un uomo.

femminile, intimo e singolareDi D. Alessandra-31 luglio 2009

Vanessa è una donna libera che solo la fantasia sa rendere schiava. Il gioco della seduzione per lei passa prima di tutto attraverso la seduzione di se stessa, al di là della facile conquista perpetrata da uomini mediocri con le intenzioni più mediocri, perché amore ed erotismo non possono viversi separatamente ed ella ritiene sempre di doversi di necessità prima dannare e poi santificare, risalendo la china anche delle delusioni più nere, in nome di una spasmodica ricerca di sé proprio tra i cocci di una relazione andata male. Ma l'amore che la comanda non è l'amore di chi finge d'amare per lo spasmodico bisogno d'un momentaneo contatto, che nell'ipocrisia generale spoglia l'uomo e la donna della nobile bestialità cui sono destinati persino quando si rinfrancano l'uno tra le braccia dell'altro, quanto invece la ferrea convinzione - e la dedizione - per ciò che fa, nello stesso istante in cui lo sta facendo, col rischio sempre certo di potersene pentire già un attimo dopo. Lei dice di aver scoperto il giusto modo per far vergognare la gente: il sesso, tanto come arma che come difesa, ed è nello stesso momento della scoperta che comincia a maturare l'idea di doversi limitare più a viverle sul filo della penna (o di una chat), certe voglie, che consumarle con figuri che sente di poter smascherare all'istante, con la convinzione che non c'è nulla di peggio di un amante che pretende la rapina e di farla anche franca per questo. Ciò però non le impedisce totalmente di astenersi dalla pratica. Qualcuno l'ha toccata corpo e anima e le rivelazioni avute prima durante e dopo tali esperienze, l'hanno resa diversa di volta in volta, ma senza mai offrirle la vera strada per tornare alla luce. Il suo progetto di vita a un certo punto è quello di rimanere "a gambe strette tutta la vita", sia in senso lato che concreto, perché la bugia che ferisce le donne è fin troppo evidente, e il suo tentativo di ribellarsi a falsità somministrate di madre in figlia, si otterrà particolarmente con la negazione del proprio grembo al florilegio operato da un uomo.